mercoledì 19 Febbraio 2025
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«No al Bossing verso gli operatori socio-sanitari in servizio negli ospedali del Molise»

TERMOLI. «No al Bossing verso gli operatori socio-sanitari». La segreteria nazionale della sigla Hsc Oss, ha inviato l’ennesima diffida all’Asrem, per denunciare l’abuso sistematico verso gli Oss, e segnala le difficoltà che stanno riscontrando gli operatori socio sanitari assegnati nelle varie unità operative nell’Asrem (Termoli – Isernia – Campobasso).

«I dirigenti Infermieristici e alcuni primari, ritengono che la materia sollevata dagli Oss e dalla nostra organizzazione sindacale non siano oggetto di contrattazione integrativa all’organizzazione del lavoro, che sulla base delle loro misure si determinano in diritti e obblighi derivanti dalle loro direttive. Non vi è dubbio che le determine e le modalità adottate dai dirigenti/superiori verso il personale, non tengono conto della legge 81/2008, e di quanto previsto dal contratto di lavoro.

Gli operatori socio sanitari stanno subendo “velate minacce” da parte dei “capo sala, primari e dai responsabili infermieristici,” qualora gli operatori socio sanitari mettono in evidenza una disorganizzazione del lavoro a causa di una dotazione organica di personale Oss insufficiente, la mancata applicazione della legge 81/2008, l’articolazione dei turni che non rispettano la vita privata dei lavoratori, sui continui risposi in contrasto con le varie leggi, spostamento intraospedaliero senza ordini di servizio e senza accordi aziendali, sui trasporti letti con un solo operatore (oss), sulle continue pulizie da parte degli oss, competenze che competono all’impresa di pulizia, sulla mancata presentazione di turni senza un giusto preavviso. Tutto ciò non permette di assicurare livelli di assistenza sufficienti ai pazienti,

Un atto dovuto il nostro, nel momento in cui questa organizzazione sindacale viene coinvolta con segnalazioni di tipo “bossizzante”, con veri e propri atti di “bullismo” dove il lavoratore lavora in un ambiente ostile. E infine se il potere disciplinare viene utilizzato con fini “ritorsivo o pretestuoso”, quindi non per validi motivi ma per semplice “sfizio” personale con lo scopo di danneggiare il dipendente, allora, Egregio Direttore Generale, si commette vero e proprio reato.

Si continua a ignorare la legge 81/2008 dove il personale sanitario si sente demansionato a spingere il letto con la paziente e demanda all’oss di svolgere tale azione da sola in assenza della figura sanitaria. Questo malessere di sentirsi demansionato è ormai radicato nella mentalità del professionista sanitario, portando a decidere come deve essere trasportato il paziente. Si vuole evitare episodi di mala sanità, ed evitare episodi spiacevoli come è capitata ad una partoriente che ha partorito sulla soglia dell’ascensore, con la presenza del solo operatore socio sanitario. Senza contare che i pazienti, vengono portati con sedie a rotelle rotte, letti inadeguati, non più a norma di legge con grossi rischi del paziente.

Le linee guida della Task Force stabiliscono che il trasporto dei pazienti all’interno dell’ospedale debba essere svolto almeno da due unità di personale, uno sanitario qualificato e un Oss: una di queste è costituita sempre da un infermiere che abbia la conoscenza necessaria per affrontare situazioni di eventuale pericolo per il paziente, come riportato nelle linee guida italiane (Siarti) ed europee.

I lavoratori sono soggetti a continui modifiche, sulle turnazioni e sui riposi, arrivando ad avere 3/4 riposi in un mese e 10 giorni di lavoro consecutivi, con turni misti, senza diritto di mensa, senza il recupero ore sulla mensa notturna. La non applicabilità nel modo corretto del cambio divisa, andando in contrasto con la normativa vigente.

Siamo convinti che si possa trovare una strada per evitare un doppio taglio, poiché il primo impatto e il primo danno è rappresentato da una prevaricazione del ruolo da parte dei dirigenti che si riversa negativamente sull’organizzazione del lavoro, per cui il lavoratore si deve difendere attraverso il sindacato.

Diffidiamo questa Amministrazione e chiede di  richiamare tutti i dirigenti nel cessare atteggiamenti di Bossing verso gli operatori socio sanitari. Di rivedere le turnazioni, rispettando i riposi e i diritti dei lavoratori, più sicurezza, a ridurre il sovraccarico di lavoro, l’applicazione della legge 81/2008 e le applicazioni delle linee guida della Task Force. In caso di mancata apertura sui temi da noi affrontati, la scrivente dovrà procedere a tutelare i diritti dei lavoratori, della propria delegata e dei pazienti in tutte le opportune sedi giudiziarie, nessuna esclusa». Una presa di posizione firmata dal segretario nazionale, Angelo Minghetti.