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mercoledì 2 Aprile 2025
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Bus nel Po: dalla sicurezza dei Murazzi alle indagini per omicidio colposo

GUGLIONESI-TORINO. Proseguono le indagini per chiarire cosa sia successo a Nicola Di Carlo, autista guglionesano che nel pomeriggio di mercoledì 26 marzo è caduto con l’autobus nelle acque del Po a Torino. Tra le ipotesi avanzate dagli inquirenti ci sono un malore dell’autista o un guasto tecnico al veicolo, in particolare al sistema del “pilota automatico” o ai freni, ma molti torinesi puntano anche il dito contro la sicurezza della zona dei Murazzi.

Il pullman, che stava andando a riprendere una scolaresca di Milano dalla visita al Museo Egizio, ha sfondato il muro di contenimento lungo il Lungo Po Cadorna, finendo nel fiume. L’attenzione si è subito concentrata sul muro di contenimento che ha ceduto sotto il peso del mezzo: esperti locali hanno sollevato dubbi sulla sua costruzione, criticando l’assenza di ancoraggi adeguati, che potrebbero aver contribuito alla tragedia.

La zona dei Murazzi, con il suo dislivello e la pavimentazione spesso bagnata, è già da tempo al centro di preoccupazioni per la sicurezza. Il caso ha riaperto il dibattito su come migliorare la protezione in quest’area, da tempo nota per i rischi legati alla viabilità e alla presenza di pedoni e mezzi.

La Procura di Torino ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento senza indagati, affidato al pubblico ministero Rossella Salvati. In queste ore, tutte le ipotesi sono ancora al vaglio degli inquirenti, che lavorano per fare chiarezza sulla tragedia. Per svolgere le indagini, la procura ha anche disposto il sequestro del mezzo, recuperato dai vigili del fuoco. L’autopsia sul corpo di Di Carlo dovrebbe chiarire se la causa della morte sia stata un malore o l’annegamento, mentre le indagini sul pullman proseguono per determinare se un guasto tecnico abbia avuto un ruolo nell’incidente.