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lunedì 28 Aprile 2025
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Storia sismica dell’area garganica ricostruita dall’Ingv

TERMOLI. Che fosse una zona particolarmente sismica era noto e la vicinanza relativa col nostro territorio la rende particolarmente attenzionata.

L’Ingv ha ricostruito dopo l’evento tellurico di ieri sera la linea temporale dei terremoti garganici.

«La zona interessata dal terremoto del 14 marzo è caratterizzata da pericolosità sismica alta, come testimoniato dalla Mappa della pericolosità sismica del territorio nazionale (MPS04) e dai forti terremoti avvenuti in passato.

Secondo il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani CPTI15 v. 4.0, l’area interessata è stata colpita storicamente da diversi terremoti, molti dei quali di magnitudo pari o superiore a magnitudo 6.

In particolare, il terremoto del 30 luglio 1627 (Mw 6.7) che provocò danni importanti ad Apricena, Lesina, San Paolo di Civitate, San Severo e Torremaggiore dove la maggior parte degli edifici crollarono. Qualche anno dopo si verificò un altro forte evento sismico, il 31 maggio 1646 (Mw 6,7) con epicentro più a est di quello del 1627, che provocò effetti distruttivi in diversi paesi del promontorio del Gargano. Le località più colpite furono Carpino, Ischitella, Monte Sant’Angelo, Vico del Gargano e Vieste, dove il terremoto causò il crollo di interi edifici e l’inagibilità quasi totale delle abitazioni. Da ricordare anche l’evento sismico del 22 novembre 1821 (Mw 5.6) localizzato lungo la costa garganica, non lontano dall’epicentro del terremoto di ieri sera.

Guardando la storia sismica del comune di Lesina, estratta dal Database Macrosismico Italiano (DBMI15), si vede che i maggiori risentimenti sono avvenuti proprio per i terremoti del 1627 (X grado MCS) e del 1646 (IX grado MCS). Risentimenti del VII grado MCS si sono avuti per i terremoti 1821, 1875 e 1894.

Per quel che riguarda la sismicità più recente si sono verificati altri 2 eventi di magnitudo pari o superiore a 4.0: il 25 agosto del 1988 (Md 4.0) e il 1° febbraio 1990 (Md 4.1).

La mappa di scuotimento sismico   dell’evento del 14 marzo, calcolata dai dati delle reti sismiche e accelerometriche INGV e DPC, mostra dei livelli di scuotimento stimato fino quasi al IV-V grado MCS.