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domenica 27 Aprile 2025
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Il “Lungomare” di Guglionesi negli Anni Cinquanta

GUGLIONESI. Ritrovare vecchie fotografie significa vivere più volte la vita. È come tornare indietro nel tempo, immaginando strade che un tempo erano “mulattiere”, quando il “ciuccio” era il mezzo di trasporto più comune e le prime auto e corriere cominciavano a fare capolino. Le fotografie in bianco e nero hanno un sapore magico, un potere straordinario di farci sentire parte di un’altra epoca, come se fossimo testimoni di una realtà ormai lontana.

Una di queste immagini, trovata nel gruppo “Guglionesi tra foto e storia”, ci riporta a un Viale Regina Margherita degli anni ‘50. Oggi conosciuto da tutti come il Lungomare, questo viale è sempre stato il cuore pulsante del paese, il punto di incontro di storie e tradizioni. In questa foto, le auto d’epoca, con una Fiat 500 in primo piano, simbolo di un’Italia che cresceva, e un camion che racconta di un’economia locale in fermento, ci parlano di un’epoca che stava cambiando.

Al centro della strada, un passante solitario aggiunge un tocco di vita quotidiana, come se quell’istante fosse cristallizzato nel tempo. I lampioni, con il loro design semplice ed elegante, illuminano il viale da decenni, mantenendo intatta la sua identità e regalando al luogo un’atmosfera senza tempo. Questi piccoli dettagli, che oggi sembrano scomparsi dalla vista, portano con sé un ricordo che ancora oggi resta vivo nella memoria di chi ha vissuto quei momenti.

Questa fotografia ci offre uno spaccato di un’Italia in evoluzione, ma che non ha mai dimenticato le proprie radici. Un’Italia che, pur cambiando, ha sempre mantenuto il legame con i suoi luoghi e la sua gente. Per i cittadini di Guglionesi, il Lungomare è sempre stato un punto di riferimento, un luogo che unisce passato e presente, creando un legame profondo con la memoria collettiva del paese. È in questi momenti, in questi luoghi, che si costruisce l’identità di una comunità, che le tradizioni e i ricordi si tramandano di generazione in generazione, sempre vivi e sempre attuali.

Alberta Zulli