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domenica 27 Aprile 2025
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«Mio marito vivo per miracolo, vorrei incontrare i suoi soccorritori»

TERMOLI-CAMPOMARINO. Sono trascorsi ormai quasi 7 mesi, ma il ricordo è assai nitido, così come sono vivi i moti e i sentimenti di ringraziamento, verso il personale del 118, che a Campomarino, ha salvato un quarantaseienne lo scorso 13 agosto. «Mio marito vivo per miracolo».

Il 13 agosto 2024 resterà per sempre impresso nella memoria di una coppia che, durante un viaggio in camper, ha vissuto un’esperienza drammatica davanti al cimitero di Campomarino.

«Il 13 agosto 2024 eravamo parcheggiati dentro al nostro camper davanti al cimitero di Campomarino, quando mio marito improvvisamente si è accasciato per un dolore improvviso al petto e ha perso la vista. Pensando a un infarto ho chiamato l’ambulanza, che è arrivata tempestiva e ha capito subito che non era un infarto ma qualcosa di molto più grave».

Il tempestivo intervento dei soccorritori si è rivelato determinante per salvare la vita dell’uomo, di soli 46 anni.

«Mio marito è stato soccorso in maniera egregia e portato all’ospedale di Termoli, per poi essere trasferito d’urgenza a San Giovanni Rotondo per essere operato di dissecazione aortica».

Oggi la signora Elisa Rossi desidera esprimere la sua gratitudine a coloro che hanno reso possibile il miracolo della sopravvivenza del marito, lanciando un appello affinché i soccorritori possano farsi vivi per un ringraziamento di persona.

«Vorrei poter ringraziare di persona i soccorritori. Pertanto, se qualcuno si ricorda o si riconosce in questa storia, fatevi vivi». Purtroppo, a questo dramma si è aggiunto anche un atto di vandalismo che ha reso ancora più difficile la situazione già estremamente provante.

«Ringrazio anche chi nei giorni successivi ci ha bucato la ruota del camper, che è stato recuperato il 15 agosto da amici».

Nonostante il dolore e la difficoltà dell’accaduto, la coppia conserva nel cuore il ricordo di una serata serena trascorsa a Campomarino, poco prima che la loro vita cambiasse per sempre. «Grazie a Campomarino che ci ha fatto passare l’ultima serata spensierata della nostra vita. Mio marito è vivo per miracolo, ma la vita è completamente stravolta a soli 46 anni».

Un messaggio che porta con sé la forza di chi ha affrontato l’imprevedibile e il desiderio di riconoscere l’impegno e la dedizione di chi, con professionalità e prontezza, ha reso possibile una seconda possibilità di vita.

L’ennesima dimostrazione e testimonianza di come sia ‘vitale’ avere una rete efficiente di emergenza nella sanità pubblica sul territorio. Speriamo che questo appello, diffuso sui social, possa far incontrare Elisa e i soccorritori.