TERMOLI. La Fials denuncia la grave carenza di infermieri nelle unità di psichiatria degli ospedali “San Timoteo” di Termoli e “Cardarelli” di Campobasso, sollecitando interventi urgenti per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. Una situazione che, già critica, è peggiorata con il trasferimento di infermieri in altre unità e la mancata sostituzione di personale andato in pensione.
“La decisione di ridurre il personale infermieristico è priva di fondamento organizzativo e gestionale. Questo atto mette seriamente a rischio la salute dei pazienti e la sicurezza degli operatori,” ha dichiarato il segretario regionale della Fials, Carmine Vasile. “Le nostre segnalazioni sono state ignorate e ora siamo di fronte a una situazione insostenibile.”
In particolare, presso l’ospedale di Termoli, due infermieri sono stati trasferiti dal 1° ottobre senza essere sostituiti, mentre un altro membro del personale è andato in pensione senza che venisse effettuata alcuna sostituzione. “Questa situazione ha creato una grave carenza di personale in un reparto che gestisce pazienti con problematiche altamente complesse,” ha continuato il segretario della Fials. “I pazienti psichiatrici sono estremamente vulnerabili e richiedono un’attenzione costante e professionale.”
La gestione dei pazienti psichiatrici richiede una valutazione continua dei rischi legati a comportamenti imprevedibili, come aggressività, autolesionismo e tentativi di suicidio. “Ridurre il personale in questi reparti significa compromettere la tempestività e l’efficacia degli interventi,” ha sottolineato il rappresentante sindacale. “Non possiamo permetterci di ridurre i numeri in un reparto già sotto pressione.”
Oltre alla criticità nelle strutture di Termoli, la Fials ha anche chiesto la revoca degli ordini di servizio emanati dalla Direzione Ospedaliera “A. Cardarelli” di Campobasso, che hanno comportato l’assegnazione temporanea di infermieri senza adeguati fondamenti organizzativi. “Questa decisione non ha basi concrete e viola le normative sulla sicurezza sul lavoro,” ha aggiunto il segretario della Fials.
Il sindacato fa riferimento anche alla Legge 833/1978, che sancisce il diritto a un’assistenza sanitaria adeguata, e all’Accordo Stato-Regioni del 2001, che prevede dotazioni organiche minime per la salute mentale. “Le normative sono chiare: il personale deve essere adeguato alle esigenze di cura dei pazienti,” ha ricordato il segretario sindacale.
Non meno preoccupante è l’età media del personale, con numerosi infermieri prossimi alla pensione e altri che, come recentemente accaduto, sono stati vittime di aggressioni da parte dei pazienti. “Abbiamo infermieri che rischiano la propria vita ogni giorno. È inconcepibile che la situazione venga ignorata,” ha affermato il rappresentante della Fials.
La Fials ha quindi chiesto la convocazione urgente di un tavolo di confronto per trovare soluzioni alternative che possano garantire la sicurezza dei lavoratori e un’assistenza sanitaria di qualità. “Chiediamo che venga convocato un incontro per risolvere la situazione in tempi brevi, prima che diventi una vera emergenza.”
La Fials, infine, ha chiesto alla direzione provinciale dell’Ispettorato del Lavoro di verificare se le decisioni prese siano conformi alle normative vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. “Ci aspettiamo che vengano fatti i controlli necessari e che si ponga fine a questa situazione critica,” ha concluso il segretario sindacale.