TERMOLI. Il 21 marzo di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Sindrome di Down, un’occasione di sensibilizzazione istituita ufficialmente nel 2012 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La data non è casuale: il 21° giorno del 3° mese dell’anno richiama la trisomia 21, un’anomalia cromosomica caratterizzata dalla presenza di una terza copia del cromosoma 21 (3/21).
In occasione di questa giornata, La Casa dei Diritti ha estratto 5 consigli utili dal libro Sindrome di Down. Cosa fare (e non) della casa editrice Erickson, fornendo indicazioni pratiche per la scuola e la vita quotidiana.
1. Imitazione come strumento di apprendimento
Perché accade?
L’imitazione può derivare dal bisogno di ottenere reazioni dai compagni o dalla difficoltà nel ricordare istruzioni verbali.
Cosa fare?
Favorire l’apprendimento visivo, creando modelli positivi da imitare.
Promuovere occasioni di interazione tra pari in modo strutturato.
Cosa non fare?
Ignorare il bisogno di supporti visivi per facilitare la comprensione.
Impedire l’imitazione senza proporre alternative efficaci.
2. Gestire la frustrazione
Perché succede?
Difficoltà di comunicazione e mancanza di strategie per esprimere disagi possono generare frustrazione e reazioni impulsive.
Cosa fare?
Rassicurare e concedere il tempo necessario per elaborare le informazioni.
Prevenire la frustrazione con anticipazioni, domande dirette e opzioni di scelta.
Cosa non fare?
Imporre risposte immediate o creare situazioni stressanti.
Sottovalutare la necessità di strumenti per la comunicazione alternativa.
3. Comportamenti disturbanti
Perché accade?
Il bisogno di relazioni e le difficoltà nel regolare il comportamento possono interferire con le attività.
Cosa fare?
Strutturare strategie di interazione e allenarle con supporti visivi.
Spiegare ai compagni che interazioni positive riducono quelle fastidiose.
Cosa non fare?
Reprimere i comportamenti senza offrire alternative funzionali.
Escludere il bambino dal gruppo.
4. Difficoltà nel linguaggio
Perché succede?
L’organizzazione del linguaggio è complessa e fattori anatomici possono rendere difficile l’articolazione.
Cosa fare?
Fornire strumenti di supporto alla comunicazione.
Dare tempo per rispondere e verificare la comprensione con domande chiuse.
Cosa non fare?
Affrettare le risposte o interrompere.
Ignorare le difficoltà di articolazione senza proporre alternative comunicative.
5. Opposizione alle richieste
Perché accade?
Può derivare da difficoltà nell’elaborazione delle informazioni o insicurezza rispetto all’attività proposta.
Cosa fare?
Adeguare le richieste ai tempi di elaborazione e cambiamento.
Creare opportunità di scelta, trasmettendo fiducia e aspettative positive.
Cosa non fare?
Imporre compiti senza fornire un contesto chiaro e rassicurante.
Interpretare l’opposizione come un rifiuto volontario.
La Giornata Mondiale della Sindrome di Down non è solo un momento di sensibilizzazione, ma un’opportunità per promuovere una maggiore inclusione e consapevolezza. L’adozione di strategie educative mirate può fare la differenza nella qualità della vita delle persone con trisomia 21, favorendo il loro apprendimento, la comunicazione e la partecipazione sociale.
