TERMOLI. Mimose, fiori e cioccolatini. Ma davvero a noi donne serve tutto questo per essere “rispettate”?
Ogni anno, l’8 marzo, ci ritroviamo inondati da gesti simbolici, dai regali e dalle manifestazioni di affetto. Ma è davvero questo ciò di cui abbiamo bisogno? O, piuttosto, sarebbe più utile un cambiamento profondo, una riflessione reale su ciò che significa essere donna nel mondo di oggi?
La Festa della Donna è un’occasione che ci invita a riflettere sulla condizione femminile non solo in termini di conquiste, ma anche di sfide ancora irrisolte. Ogni anno, l’8 marzo ci richiama l’urgenza di una lotta che non può fermarsi a un solo giorno di celebrazione, ma deve essere parte integrante del nostro impegno quotidiano. È un invito a non ridurre la questione delle donne a un tema circoscritto, ma a comprenderla come un aspetto fondamentale della giustizia e dell’umanità stessa.
Le donne sono il cuore di ogni società, ma spesso la loro presenza viene minimizzata, ridotta a ruoli predefiniti o invisibilizzata dalle strutture di potere che permeano ogni angolo della nostra cultura. Se la lotta per i diritti è stata lunga e piena di sacrifici, oggi, più che mai, è fondamentale non solo celebrare, ma interrogarsi sullo stato di quelle conquiste. Quanto è ancora lontana una vera parità? Quanto è ancora necessario lottare per far sì che la voce femminile sia finalmente ascoltata e rispettata senza esitazioni?
Dietro ogni donna c’è una storia che parla di coraggio, di resilienza, di passione. Ma spesso c’è anche una storia di discriminazioni, di battaglie silenziose che non vediamo. È una lotta che va oltre la sfera individuale, che riguarda tutta la collettività. La violenza di genere, la disparità salariale, le difficoltà nell’accedere a posizioni di leadership, la negazione del diritto di scegliere liberamente per il proprio corpo sono solo alcune delle sfide che ancora oggi molte donne si trovano ad affrontare, nonostante i passi avanti compiuti nel corso dei decenni.
Ogni passo in avanti, per quanto piccolo, è una vittoria, ma ogni ostacolo che rimane è un richiamo a non abbassare la guardia. La Festa della Donna non dovrebbe essere solo una celebrazione superficiale, ma un’occasione per rinnovare il nostro impegno collettivo a costruire una società più giusta, in cui ogni donna possa finalmente essere libera, uguale e rispettata, senza dover dimostrare il proprio valore ogni giorno.
In questo giorno, quindi, non celebriamo solo la donna in sé, ma il coraggio e la determinazione di chi continua a lottare, chi continua a sognare un mondo che accolga ogni donna senza distinzione. Una lotta che, alla fine, è la lotta di tutti.
Alberta Zulli