TERMOLI. Ci sono persone che incarnano lo spirito di un luogo, che lo rappresentano meglio di mille parole e ne custodiscono l’anima più autentica. Antonio Di Cesare, per tutti “Antonie Ghjettone”, è una di queste. Non serve che parli troppo, perché la sua sola presenza sprigiona simpatia e calore umano. È uno di quei personaggi che ti entrano nel cuore al primo incontro, un pezzo di Termoli in carne e ossa, amato da chiunque abbia avuto il piacere di incrociarlo, anche solo per un momento.
Nel cuore del Borgo Antico, c’è un piccolo angolo che porta il suo nome, ma non chiamatelo ristorante, né bar, né locale pubblico. È qualcosa di più: un rifugio per amici, un punto di ritrovo dove il tempo sembra fermarsi e la convivialità si fa regina. Qui non esistono prenotazioni o formalità: si arriva, si condivide, si ride e, soprattutto, si mangia.
Antonie Ghjettone ha un talento naturale per l’ospitalità. Quando l’occasione lo richiede, con la sua inconfondibile verve, raduna gli amici, si mette il grembiule e si lancia in cucina, preparando pranzi degni di una festa. Si mangia tutti insieme, senza distinzioni, senza etichette, senza barriere. È un pezzo di autentica Termoli, dove l’accoglienza non è solo un gesto, ma un valore radicato nell’anima della città.
Chiunque passi di lì, turisti compresi, resta incantato da questa atmosfera genuina. C’è chi arriva per caso e finisce per sentirsi a casa. Come quella famiglia di Treviso che, incantata dall’aria di festa e dall’allegria del posto, esclamò: “Ma quanto è bella Termoli!” Antonie non ci pensò due volte: li invitò a unirsi alla tavolata. Da quel giorno, quegli sconosciuti sono diventati amici, e ancora oggi, a distanza di anni, mandano messaggi e cartoline al “Cantine de Ghjettone”, segno che certi incontri lasciano il segno per sempre.
Questo luogo trasuda storie e racconti. È un crocevia di generazioni, di personaggi che hanno segnato la città, di uomini “diversamente giovani” che ritrovano qui la loro seconda casa, ma anche di giovani che, ogni estate, tornando a Termoli, non rinunciano a una serata tra cibo, canti e risate sotto il cielo stellato del Borgo Antico. Via Giudicato Vecchio n.73 non è solo un indirizzo: è un palcoscenico di vita vissuta.
E pensare che persino la magia del cinema si è fermata qui. Qualche anno fa, il locale di Antonie Ghjettone è stato scelto per girare una scena del film Isole, con Asia Argento e Giorgio Colangelo. Un piccolo pezzo di Termoli che ha trovato spazio sul grande schermo, testimoniando ancora una volta la sua unicità.
Ma la vita è fatta anche di assenze, e negli ultimi tempi, purtroppo, il locale ha dovuto salutare amici che ne erano parte integrante. Uno su tutti, Antonio Aprile, presenza insostituibile, amico sincero e anima di tante serate. Il ricordo di chi ha vissuto questo posto resta impresso nelle pareti, nei racconti, nei sorrisi di chi continua a sedersi a quella tavola.
E così, tra un bicchiere di vino, una risata e un piatto di pesce preparato con amore, la storia di Antonie Ghjettone continua. Perché Termoli è anche questo: persone che sanno fare della semplicità un’arte, dell’ospitalità un tesoro, della vita una festa da condividere.
E allora, ascoltiamo direttamente dalla sua voce la storia di Antonio Di Cesare, per tutti Antonie Ghjettone. Uno dei tanti, autentici, straordinari Termolesi… brava gente.
Michele Trombetta




