TERMOLI. Attesissima da mesi, oggi arriva il presidente di Stellantis, John Elkann, in Parlamento.
Alle ore 14.30, presso la Sala del Mappamondo di Montecitorio, le Commissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato svolgono l‘audizione informale sulla produzione automobilistica del gruppo Stellantis in Italia.
Per il segretario della Fim-Cisl, Marco Laviano: «Dall’incontro di oggi non ci aspettiamo grandi annunci, ma dal vertice Exor e quindi da Stellantis pretendiamo impegni mirati ed investimenti sicuri per l’Italia. perché dopo le dichiarazioni del ministro Urso, e l’annuncio che l’esecutivo intende incentivare la riconversione dell’industria automobilistica verso comparti ad alto potenziale di crescita, come la difesa, l’aerospazio, la blue economy e la cybersicurezza il dubbio più grande resta cosa farà proprio Stellantis delle sue produzioni italiane e soprattutto della fabbrica di motori molisana.
Lo stallo nella riconversione non lascia spazio ad improvvisazioni, non se lo può permettere né la Stellantis stessa né questa regione, troppi proclami pochi fatti, adesso a pochi mesi dalla dismissione anche del glorioso motore Fire siamo davvero stanchi. La Gigafactory si può chiamare anche con un altro nome, poco importa, se Acc si è rilevata debole, ed incapace rispetto all’imporsi sui mercati con nuove tecnologie, Termoli deve trovare la sua ricollocazione con le nuove produzioni, che siano motorizzazioni elettriche che siano motorizzazioni ibride o che siano dedicate ad altro. Termoli deve tornare ad esser strategica, uno stabilimento che ha perso la sua storia nel principio ideologico di una transizione che ha impoverito le nostre famiglie e senza una proprietà che dimostrasse gratitudine a chi l’ha resa grande negli anni.
Se non basta l’afflato emotivo allora ricordiamo che Termoli è stato lo stabilimento più flessibile del ex gruppo Fiat, il più produttivo con i milioni di motori prodotti, e che ha sempre saputo rimboccarsi le maniche nelle difficoltà e nei cambi tecnologici. È uno stabilimento a rischio zero… Sono sotto gli occhi di tutti, non me ne vogliano, ma le scelte di montare motori Psa di vecchia generazione non stanno dando a Stellantis lo scettro di prima della classe, e noi in Italia qui a Termoli di motori ne sappiamo più di qualcosa… ridare lustro al marchio e rivedere le strategie almeno fino al 2035 ridando centralità ai nostri prodotti può esser un punto di partenza».
Intanto, ieri pomeriggio, il ministro Adolfo Urso è stato intervistato all’ingresso di Palazzo Madama, ha delineato il futuro del settore automotive in Italia, evidenziando le sfide e le opportunità per le industrie nazionali, inclusi gli stabilimenti Stellantis come quello di Termoli.
Inoltre, dopodomani ci sarà un nuovo step del confronto avviato in casa pentastellata lo scorso 6 gennaio, proprio a Termoli. Roberto Gravina venerdì parteciperà all’incontro nazionale di Torino, a Mirafiori.