TERMOLI. Si indirizzano i destini della categoria degli operatori balneari. Ieri, al Mit, come annunciato dal ministro Matteo Salvini in occasione degli Stati Generali del Turismo balneare, illustrato il decreto sugli indennizzi: «Massima attenzione per il giusto indennizzo». Il diritto a un indennizzo è tra le novità più rilevanti del decreto-legge salva-infrazioni. Nel corso del tavolo consultivo sulle concessioni demaniali marittime, organizzato al Mit e presieduto dal Ministro Matteo Salvini, è stato ribadito che il decreto indennizzi dovrà essere adottato in piena coerenza con quanto previsto dal decreto-legge salva-infrazioni.
L’indennizzo dovrà essere calcolato sugli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al termine della concessione a cui va aggiunta l’equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. Sul tema, sono pervenute dalla Commissione Ue stringenti osservazioni.
È stato affrontato anche il tema della rideterminazione dei canoni per le concessioni: in caso di mancata adozione del decreto, gli importi saranno automaticamente aumentati del 10%. Il totale complessivo dei canoni riscossi nel 2024 per concessioni con finalità turistico-ricreative corrisponde a circa 84,4 milioni di euro». Dal presidente nazionale del Sib-Confcommercio, Antonio Capacchione, espresso subito «Apprezzamento per l’impegno del ministro finalizzato ad assicurare un indennizzo pari al valore aziendale. Mentre, indignazione riservata al tentativo della Commissione europea per una confisca senza alcun indennizzo delle aziende attualmente operanti». «Nella riunione di ieri al Mit abbiamo espresso apprezzamento (come del resto tutti gli intervenuti) per l’iniziativa del Ministro impegnato a costruire un indennizzo che corrisponda al valore effettivo dell’azienda che si dovesse cedere al fine di evitare un indebito arricchimento e un contenzioso dannoso per tutti.
Allo stesso tempo abbiamo con veemenza manifestato la nostra più profonda indignazione per l’irrituale intervento preventivo della Commissione europea che tenta persino di svuotare la legge da essa stessa condivisa. La questione balneare merita un impegno straordinario del Governo e dell’Unione europea per una corretta applicazione della Direttiva Bolkestein ed evitare che venga distrutto quanto costruito in due secoli di storia da migliaia di famiglie di onesti lavoratori che rischiano di perdere il lavoro e il frutto del loro lavoro. Ci siamo aggiornati al 20 marzo per il testo definitivo dopo aver raccolto eventuali contributi scritti che ovviamente invieremo tempestivamente».