BASSO MOLISE. Ci risiamo, col botto della Bcc di San Martino si ripiomba nell’incubo degli assalti agli istituti di credito (e alle Poste).
Montenero di Bisaccia, Portocannone, San Martino in Pensilis, due volte ciascuno, Larino, Santa Croce di Magliano.
La sequela dei colpi esplosivi alle postazioni Atm del basso Molise è impressionante.
Negli anni scorsi scorribande del genere ve n’erano state, ma mai con una frequenza e assiduità così elevata. Cosa sta succedendo?
Le forze dell’ordine inseguono e sono sulle tracce delle bande specializzate e diverse ne sono state disarticolate, ma evidentemente il plotone di esecutori è davvero nutrito e non si riesce a porre argine al fenomeno.
Da rimarcare, infatti, come i disagi causati alla comunità e i danni provocati alle agenzie creditizie e agli uffici postali, amplifica di molto la portata dell’allarme sociale, al netto persino dello stesso bottino che i banditi riescono a trafugare.
Il confine con la provincia di Foggia è sempre più ‘labile’ nella missione di rendere sicuro il territorio, purtroppo; non vogliamo additare in modo generalizzato province confinanti, ma è evidente come la casistica riconduca a quelle zone di provenienza della delinquenza, che sfugge alla criminalità organizzata o ne sono ‘soldati’ di manovalanza, non quei soggetti che mirano alla infiltrazione malavitosa nei gangli vitali della società e dell’economia nostrana.
Tuttavia, tra furti d’auto e in abitazione e ora anche queste azioni ben più che dimostrative, ma ferite inferte a un circuito di paesi dell’entroterra che faticano e lottano per avere presidi utili alla collettività, la popolazione si sente sguarnita a volte.
Nella mattinata di oggi, dopo il primo intervento dei Carabinieri, coi rilievi e la perimetrazione della zona interessata dalla deflagrazione, sul posto sono stati chiamati sia gli artificieri che i Vigili del fuoco del distaccamento di Termoli.
Alla struttura della Bcc il compito di ricostruire anche il contante che il commando, fuggito subito dopo in macchina, è riuscito a sottrarre.
Emanuele Bracone