SAN MARTINO IN PENSILIS. Il giorno più atteso dell’anno è arrivato a San Martino in Pensilis, la Carrese. Ai nastri di partenza, i Carri di Giovani e Giovanotti, che partiranno in questo ordine preciso. Il cambio come momento clou e poi l’adrenalina a fiumi verso l’arrivo.
«Carrese 2025: Finalmente ci siamo, uno dei giorni più importanti e sentiti per tutta la nostra comunità e la nostra Regione. Quest’anno ricorre il Millenario. La Carrese è un patrimonio regionale che contribuisce a definire in maniera peculiare l’identità del nostro popolo e del territorio. Nella Carrese convivono religione, folklore e tradizione, sintesi di una storia millenaria da tutelare e trasmettere alle nuove generazioni. Come ogni anno l’amministrazione Comunale, le Autorità di pubblica sicurezza e le associazioni dei carri, hanno lavorato affinché la Carrese si potesse svolgere secondo le regole vigenti a tutela della sicurezza del pubblico, dei partecipanti, oltreché, del benessere animale. Buona Carrese a tutti che sia un giorno di festa, un tripudio di colori», il messaggio della vice sindaca Tiziana D’Adderio.
Quarta Carrese consecutiva dopo che dal 2015 al 2021 la tradizionale manifestazione primaverile aveva subito non poche traversie, a causa dei disciplinari a tutela degli animali e del Covid, anche se per strada si è perso uno dei Carri, quello dei Giovanissimi. Si corre rispettando l’ordine di arrivo del 2024 Giovani e Giovanotti, a questo punto, nel tradizionale ed epico scontro biancoceleste e giallorosso. I carri andranno a farsi benedire, da don Nicola Mattia, e scenderanno a piedi fino all’avvio del Tratturo, dove dalle 16 in poi ci si appresta alla fatidica partenza (che solitamente ritarda sempre, anche di un’ora) per percorrere gli 8 km, sotto gli occhi attenti degli steward.
L’attesa per il cosiddetto “cambio” dei buoi e poi la corsa giungerà in paese, lasciando il tratturo. Ieri pomeriggio, in municipio, si è riunita la commissione Carrese 2025, che anche quest’anno all’unanimità ha espresso il parere favorevole alla disputa della corsa.
Dallo stop del 2015, col blitz del Nas nelle stalle, Nicola Vitale ricorda come la continuità dello svolgimento della Corsa dei Carri è stata fortemente a rischio negli anni successivi, come nel 2017 a San Martino dove ci fu l’arrivo al Tratturo e non davanti alla Chiesa in Paese e nel 2018 quando i blindati della Polizia e Carabinieri per ordine del Prefetto bloccarono i Carri alla partenza del 30 aprile.
«Dieci anni passati fra regole nuove che le Associazioni Carristiche si sono impegnate a rispettare e condividere, Normative nazionali sul benessere animale, Ordinanze Ministeriali, Leggi Regionali, Decreti Ministeriali, Circolari ordine pubblico, Sicurezza, accordo Stato Regioni, note Ministeriali e pareri del Crenba, il Centro Nazionale Benessere Animale, Associazioni Animalistiche e in ultimo da animali quali esseri senzienti al Cavallo atleta. Messe tutte insieme queste cose coprirebbero l’intero percorso dei Carri, una sorta di Sindone delle Carresi come dice Pasqualino Di Bello. Districarsi in questo ginepraio normativo calando tutto sulle Carresi non è stato facile per niente, proprio perché ha coinvolto Enti ed Istituzioni che hanno responsabilità diverse, riuscendo a fare sintesi, mediazione; in pratica non si è disfatto, ma si è costruito tantissimo per fare sì che le nostre Carresi non andassero a scomparire. Eppure, ci hanno provato in diversi modi, nelle aule parlamentari italiane a quelle europee, a quelle di Giustizia, ma le Carresi e il suo popolo hanno saputo mantenere alto il senso della tradizione».




