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mercoledì 21 Maggio 2025
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«Mia figlia non è stata l’aggressore, ma la vittima»

TERMOLI. Da aggressore a vittima, rispetto all’episodio che abbiamo divulgato ieri mattina, avvenuto due giorni fa al Terminal bus, ha ‘ribaltato’ la versione e le responsabilità il padre della giovane che era stata additata come aggressore della sua coetanea.

«Voglio evidenziare che mia figlia ha subito un’aggressione piuttosto grave, che ha portato a conseguenze fisiche significative.

Mia figlia è stata buttata a terra, ha ricevuto calci in pieno viso che le hanno provocato sangue dal naso e varie escoriazioni sulle mani e sulle braccia. Inoltre, a seguito dell’accaduto, le dita della mano hanno riportato una frattura, per cui ha ricevuto una fasciatura e una prognosi di 15 giorni.

Ho dovuto portarla all’ospedale per farla curare. Ci tengo a sottolineare che mia figlia non è stata l’aggressore, ma la vittima.

Come genitori, ci siamo chiariti con l’altra famiglia così come con le ragazze, stigmatizzando l’accaduto, affinché comprendano l’importanza di comportarsi in modo più responsabile.

Anche la Polizia è intervenuta ed è venuta in ospedale, dove abbiamo avuto un dialogo civile. Alla fine, riflettendo con calma, è emerso che tutti noi genitori vogliamo fare la nostra parte per crescere figli consapevoli e rispettosi.

Sono grato che, dopo la foga del momento, siamo riusciti a parlare e chiarirci, ma rimane il fatto che mia figlia ha subito un’aggressione che ha causato ferite serie».