TERMOLI. Ogni anno, ci ritroviamo a fare i conti con il Pesce d’Aprile, e diciamoci la verità: c’è chi ride di gusto e chi potrebbe risentirsi davanti a uno scherzo. Il Pesce d’Aprile è una tradizione che ci invita a ridere e a scherzare con un po’ di intelligenza, creatività e soprattutto leggerezza. Ma da dove nasce questa usanza, e perché proprio un pesce è diventato il simbolo di questa giornata?
Le origini del Pesce d’Aprile sono avvolte nel mistero, ma una delle ipotesi più affascinanti ci porta addirittura all’antico Egitto. Si racconta che la regina Cleopatra abbia sfidato il condottiero romano Marco Antonio a una gara di pesca. Spaventato dall’idea di perdere contro una donna, Marco Antonio avrebbe chiesto a uno schiavo di mettere un pesce al suo amo, sperando di ingannare la regina. Cleopatra, però, non solo si accorse del trucco, ma rispose mettendo un pesce finto, ricoperto di pelle di coccodrillo, all’amo di Antonio. Questo episodio potrebbe essere uno dei primi scherzi storici legati al “pesce”, ma è solo uno dei tanti racconti che arricchiscono questa tradizione.
Tuttavia, la versione più accreditata riconduce la tradizione all’Europa del 1582, quando il re Carlo IX di Francia introdusse il calendario gregoriano, spostando il Capodanno dal 25 marzo al 1° gennaio. Coloro che si rifiutarono di accettare il cambiamento divennero oggetto di scherzi e beffe, venendo soprannominati “Poisson d’Avril”.
La tradizione moderna del Pesce d’Aprile, però, prende piede in Europa nel 1582, quando il re Carlo IX di Francia decise di adottare il calendario gregoriano, spostando la data del Capodanno dal 25 marzo al 1° gennaio. Non tutti i francesi accettarono il cambiamento e, per protesta o semplicemente per sbadataggine, continuarono a festeggiare il Capodanno nei giorni precedenti. Così, chi aveva accettato il nuovo calendario iniziò a prendere in giro i ritardatari, regalando loro scherzi e doni assurdi, come inviti a feste inesistenti o pacchi vuoti. Questi scherzi venivano chiamati Poisson d’Avril (Pesce d’Aprile), un riferimento al pesce che simbolicamente rappresentava qualcosa di ingannevole e fugace.
In Italia, la tradizione del Pesce d’Aprile arriva più tardi, tra il 1860 e il 1880, e la prima città a celebrare questa usanza fu Genova, dove si radicò inizialmente nelle famiglie di ceto medio-alto. Da allora, ogni anno, ci troviamo a fare i conti con scherzi più o meno elaborati, da quelli innocenti e divertenti a quelli più sofisticati, spesso diffusi tramite i social.
Alcuni dei pesci d’aprile più incredibili non solo ci hanno fatto sorridere, ma sono diventati veri e propri momenti storici. Ecco una selezione di alcuni tra i più celebri.
La Spaghetti Tree della BBC (1957)
Probabilmente uno degli scherzi più iconici della storia della televisione è stato quello della BBC nel 1957. In un falso documentario, veniva mostrata una famiglia svizzera che raccoglieva spaghetti da un albero, facendo credere agli spettatori che fosse una normale pratica agricola. La scena era talmente credibile che migliaia di telespettatori caddero nella trappola, e alcuni addirittura chiamarono per chiedere dove potessero acquistare questi alberi di spaghetti! Un classico esempio di come un’idea semplice, ma ben confezionata, possa ingannare anche i più scettici.
Il Google Gulp (2005)
Nel 2005, Google stupì il mondo con uno scherzo tecnologico che fece parlare tutti. Lanciò un annuncio per un nuovo prodotto chiamato “Google Gulp“, una bevanda in grado di migliorare la memoria e la velocità di pensiero, venduta esclusivamente online. Ovviamente, nessun utente riuscì a ordinarla, ma l’annuncio suscitò il sospetto e l’interesse di molti, che si resero conto troppo tardi di essere stati vittime di un pesce d’aprile. Un esempio perfetto di come un’azienda possa mescolare l’innovazione tecnologica con un tocco di umorismo.
La Carta di Credito di Twitter (2017)
Nel 2017, Twitter fece uno scherzo che fece impazzire gli utenti dei social media. Annunciò l’introduzione di una carta di credito esclusiva per utenti verificati, che avrebbe permesso loro di fare acquisti solo su piattaforme social. La notizia fece sognare per alcune ore milioni di utenti, che immaginavano di poter spendere i loro guadagni online usando il loro profilo verificato. Ovviamente, la carta non esisteva, ma lo scherzo fece il giro del mondo, dimostrando ancora una volta quanto potere possano avere le piattaforme social.
Il Sasso Spaziale della NASA (2002)
Nel 2002, la NASA, celebre per la sua serietà scientifica, decise di prendersi una pausa e fare uno scherzo con il suo pubblico. Annunciò di aver scoperto un “sasso spaziale” in grado di teletrasportare le persone. Questo annuncio, incredibilmente ben orchestrato, riuscì a confondere molti appassionati di astronomia, che, almeno per qualche minuto, credettero davvero che la NASA avesse trovato il modo di viaggiare nel tempo. La leggerezza della NASA, solitamente sinonimo di serietà e precisione, fu una sorpresa tanto quanto lo scherzo stesso.
Il Pacco di Vento (2011)
Uno degli scherzi più divertenti degli ultimi anni arrivò da IKEA nel 2011. La famosa catena di supermercati lanciò un “pacchetto di vento” in edizione limitata, che poteva essere acquistato online. Gli utenti, entusiasti di provare il nuovo prodotto, ricevettero a casa… niente! Solo un contenitore vuoto con la scritta “Vento freschissimo in arrivo”. Un’idea semplicemente geniale che ha fatto ridere anche chi era stato “ingannato” dall’acquisto, dimostrando che l’umorismo può arrivare anche dai luoghi più inaspettati.
A proposito di scherzi moderni, uno dei più ingegnosi degli ultimi anni arriva dal Comune di Firenze, nel 2021. In occasione del settecentenario della morte di Dante Alighieri, il Comune pubblicò un post su Instagram che annunciava una clamorosa scoperta: nei depositi della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, era stato trovato un incunabolo datato 1° aprile 1493, contenente una delle prime edizioni a stampa della Divina Commedia. Secondo il post, questo raro volume avrebbe rivelato due terzine inedite del Canto VI del Purgatorio, in cui Dante, sorprendentemente, parlava di calcio: “Quando si parte il gioco della Viola / Colui che perde si riman dolente / E il tristo colpo gli rimane in gola / Ben lo imparò la bianconera gente…” Un riferimento ironico alla rivalità calcistica tra Fiorentina e Juventus che ha fatto sorridere tutti, dimostrando come anche la storia possa essere reinterpretata in modo giocoso.
Questi esempi ci ricordano che il vero spirito del 1° aprile è divertirsi in modo intelligente, senza mai esagerare o cadere nella crudeltà. Che si tratti di antiche leggende o di scherzi tecnologici, come quelli di Google o di Twitter, il Pesce d’Aprile è un’occasione per ridere insieme, per stupirci, e per ricordarci che a volte la realtà può essere davvero sorprendente… ma non troppo!
Il Pesce d’Aprile continua a essere una tradizione amata, un momento per ricordarci che ridere fa bene e che, almeno per un giorno, possiamo prenderci meno sul serio. Dopotutto, cadere in uno scherzo ben orchestrato è solo un modo per far parte del grande gioco della vita.
Alberta Zulli