TERMOLI. Polizia locale operativa di sera nelle giornate più affollate, corrispondenti a prefestivi e festivi, e nei weekend.
Riprendiamo ed estendiamo un concetto che abbiamo affermato a chiusura dell’ennesimo articolo con cui siamo stati ‘costretti’ a mettere all’indice coloro che calpestano regole e aiuole, come avvenuto ieri sera.
Presenze massicce lungo la costa, esigenza di parcheggi, ma anche di legalità e rispetto delle norme.
Senza vigilanza urbana è difficile questa complementarità e allora sarebbe davvero opportuno che si mettesse mano all’organizzazione della ‘Municipale’, come si chiamava un tempo. L’esempio lo viviamo d’estate, quando le pattuglie degli agenti di Polizia locale presidiano i punti nevralgici del centro (il cosiddetto Progetto sicurezza), dando una mano anche nel monitoraggio del territorio alle altre forze dell’ordine.
E’ innegabile anche la funzione di deterrenza verso ipotetiche azioni delinquenziali.
Così, assolvendo alla stessa missione, vale lo stesso principio in tutti quei momenti dell’anno laddove si ravvisino condizioni di aggregazione ‘speciale’, con residenti, turisti e cittadini dell’hinterland che si riversano sul litorale e nel centro storico.
E’ una riflessione che l’amministrazione comunale dovrà compiere, anche per prevenire non solo l’aspetto dell’esempio (in)civile, ma per evitare danni considerevoli all’arredo urbano, perché ogni intervento costa poi denari pubblici.
Purtroppo, il momento storico attuale è quello dove si agisce da parte della comunità – in misura sin troppo evidente – al di fuori del senso civico e le soste selvagge sono solo uno degli aspetti, basti pensare ai conferimenti di rifiuti alla rinfusa, ma anche al cattivo stato di manutenzione delle aree verdi private, che spesso ‘mangiano’ gli stessi marciapiedi, insomma ce n’è a iosa di situazioni su cui intervenire; a questo si associ anche un più efficace e funzionale servizio di videosorveglianza, sempre nel doppio filone ‘prevenzione-repressione’.
Termoli non può più aspettare una politica di tolleranza zero più ampia e profonda, occorre riappropriarsi della città.
Emanuele Bracone