TERMOLI. Nel Consiglio comunale di Termoli acceso dibattito politico riguardante la mozione presentata dalla minoranza, che chiedeva la sospensione del contratto tra il Comune e la società Energia Pulita Srl, coinvolta nella maxi inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Campobasso, con 45 persone e due aziende indagate, tra cui Energia Pulita.
La richiesta della minoranza
La mozione, illustrata da Manuela Vigilante, chiedeva la sospensione cautelativa del contratto e l’istituzione di una commissione consiliare speciale per esaminare gli atti amministrativi relativi alla società dal 2020 al 2023. I consiglieri di opposizione, tra cui Scurti, Stumpo, Mileti e Orlando, hanno sottolineato la necessità di garantire
trasparenza e tutelare l’interesse pubblico.
La posizione della maggioranza
La maggioranza di centrodestra, guidata dal sindaco Nico Balice, ha respinto la mozione, 19-5, difendendo l’operato dell’amministrazione e minimizzando le accuse. Balice ha dichiarato: “Termoli non è Gomorra”, criticando il modo in cui la minoranza ha affrontato la questione. La maggioranza ha votato compatta contro la proposta, con interventi di Fabrizio, Mottola, Sabella, Felice e Terone.
Il contesto dell’inchiesta
Secondo gli inquirenti, Energia Pulita Srl avrebbe aggirato le normative ambientali per incrementare i profitti, smaltendo rifiuti pericolosi e falsificando documenti. L’ex sindaco di Termoli e attuale presidente della Regione Francesco Roberti è coinvolto nell’inchiesta.
Il dibattito ha evidenziato profonde divisioni politiche e ideologiche tra maggioranza e opposizione. La minoranza insiste sulla necessità di trasparenza e controllo, mentre la maggioranza difende la continuità amministrativa. La vicenda continua a suscitare interrogativi sulla gestione dei rifiuti e sulla fiducia nelle istituzioni.
In apertura dei lavori, osservato su invito del presidente del Consiglio comunale, Annibale Ciarniello, un minuto di raccoglimento per la morte di Papa Francesco.