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venerdì 16 Maggio 2025
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Un Casinò a Termoli per salvare il Molise, arriva la proposta da 500 milioni di Giovanni Di Stefano

TERMOLI. E’ stata inviata al presidente della Regione Molise dal Partito Nazionale Italiano e a firma di un avvocato che a Termoli e nel Molise è molto noto. Un progetto straordinario sta prendendo forma sulle coste del Molise, e promette di cambiare per sempre il destino della regione più trascurata d’Italia: l’istituzione del primo Casinò legale del Sud Italia a Termoli, un’idea rivoluzionaria proposta dall’avvocato Giovanni Di Stefano, noto a livello mondiale come il “Devil’s Advocate”.

Nella lettera formale inviata dal Partito Nazionale Italiano al presidente della Regione Molise, emergono alcuni elementi strategici di grande rilevanza. L’avvocato Giovanni Di Stefano, segretario politico del Partito, non si limita infatti a promuovere l’idea del casinò a Termoli come una semplice visione futuristica: la lettera rappresenta una proposta concreta, strutturata su basi giuridiche, amministrative e operative ben definite.

Uno dei punti di forza principali della lettera riguarda il quadro normativo. Di Stefano fa espresso riferimento alla Legge n. 1296 del 1936, sottolineando come il Governo italiano possa autorizzare nuove case da gioco, su richiesta delle amministrazioni locali, per ragioni di interesse economico o turistico. Questa precisazione normativa, rafforza la credibilità della proposta, dimostrando che l’istituzione di un casinò legale nel Sud Italia non richiederebbe cambiamenti costituzionali, ma soltanto una deroga specifica prevista dalla legge vigente.

Altro aspetto distintivo della lettera è la richiesta formale articolata in tre punti: l’attivazione di un iter ufficiale presso il Ministero dell’Economia per ottenere la deroga legislativa, la creazione di un tavolo tecnico regionale con esperti di vari settori, e la promozione pubblica dell’iniziativa per consolidare il consenso popolare e attrarre investitori privati.

La lettera evidenzia inoltre, con maggior dettaglio, i vantaggi logistici di Termoli: la presenza dell’autostrada A14, della linea ferroviaria ad alta velocità Bologna–Lecce, di un porto turistico adatto ad accogliere yacht di lusso, e la vicinanza agli aeroporti internazionali di Pescara e Bari. Questi aspetti logistici, presentati come veri pilastri strategici.

Particolarmente incisivo è poi il richiamo a esempi concreti europei come il Casinò di Portorož in Slovenia e quello di Loutraki in Grecia, che hanno portato prosperità economica e occupazionale a territori inizialmente marginali. Infine, la lettera introduce una riflessione sul tema dell’equità territoriale, denunciando l’ingiustizia storica che ha concentrato le case da gioco esclusivamente nel Nord Italia, e propone il casinò di Termoli come occasione di riscatto anche in chiave sociale e di legalità, ponendo fine al proliferare di sale da gioco illegali.

Di Stefano, attraverso il Partito Nazionale Italiano, ha presentato un’offerta concreta e visionaria: investire 500 milioni di euro per ottenere una franchigia di primo livello, contemporaneamente lanciando anche una colossale offerta da 14 miliardi di euro per acquisire Adidas. È la dimostrazione lampante che, sebbene il suo partito non abbia ancora rappresentanza parlamentare, come avvenne per anni con Fratelli d’Italia, la forza delle idee e delle visioni audaci può travolgere ogni ostacolo.

«Oggi, Termoli ha una possibilità storica. Non solo di emergere, ma di diventare simbolo di riscatto nazionale, cuore pulsante di una nuova epoca per il Molise. Ed è ora che il Presidente della Regione agisca, senza indugi.

Perché il Casinò a Termoli può salvare il Molise? Cinque ragioni decisive:

Il Casinò porterebbe una ricchezza immediata. Solo i primi due anni di attività genererebbero centinaia di milioni di euro in entrate, tra tasse, turismo e investimenti collaterali. Il gettito fiscale darebbe respiro a una regione storicamente penalizzata da investimenti statali irrisori. Creazione Massiccia di Posti di Lavoro

Oltre 300 assunzioni dirette tra croupier, tecnici, amministrativi, vigilanza e ospitalità. Ma l’effetto domino sarebbe ancora più impressionante: più di 1.000 posti di lavoro indiretti nell’indotto alberghiero, ristorativo, culturale. Giovani molisani, spesso costretti a emigrare, avrebbero finalmente un futuro nella propria terra.

Con collegamenti eccellenti via autostrada A/14, ferrovia alta velocità, porti turistici e aeroporti vicini, Termoli è la candidata ideale per attrarre turismo di lusso internazionale. Il Casinò diventerebbe il fulcro di pacchetti esperienziali comprendenti gastronomia d’eccellenza, arte, cultura e benessere. Un turismo nuovo, di qualità, stabile.

Dal 1936, le licenze dei casinò italiani sono prerogativa del Nord o delle zone di confine. È ora di rompere questo monopolio anacronistico. Il Molise, strategicamente collocato, merita la stessa opportunità di Venezia, Sanremo o Saint-Vincent. È una questione di giustizia territoriale e di coesione nazionale.

L’apertura del Casinò innescherebbe una serie di investimenti infrastrutturali senza precedenti: nuovi hotel, resort, ampliamento del porto turistico, miglioramento dei trasporti locali. Tutto ciò contribuirebbe a modernizzare il Molise, rendendolo finalmente competitivo a livello nazionale ed europeo.

Non c’è tempo da perdere». L’avvocato Giovanni Di Stefano ha già chiesto formalmente l’apertura di un tavolo tecnico con il Governo e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. La normativa consente deroghe esplicite per motivi economici e turistici: basta la volontà politica.

Ogni ritardo significherebbe regalare opportunità a regioni concorrenti, rinunciare a investimenti già pronti, e tradire le aspettative di migliaia di cittadini che aspettano da anni una svolta.

Il presidente ha ora nelle mani la chiave del futuro del Molise. Il sostegno a questa iniziativa lo consacrerebbe come lo statista che ha finalmente strappato la regione all’isolamento e alla marginalità.

Di Stefano non promette sogni. Propone strategie concrete, già viste funzionare in Europa: Portorož in Slovenia, Loutraki in Grecia. Città prima sconosciute, oggi centri di ricchezza e benessere grazie a casinò moderni, regolamentati e perfettamente integrati nel tessuto sociale.

Il progetto per Termoli non è un salto nel buio: è un piano dettagliato, giuridicamente solido e finanziariamente garantito.

In tempi in cui i piccoli partiti sembrano destinati a rimanere ai margini, Giovanni Di Stefano e il Partito Nazionale Italiano dimostrano che la forza delle idee può valere più di milioni di voti. Come Fratelli d’Italia, che per anni è rimasto sotto il 4% prima di arrivare al governo, così anche il Molise può compiere la sua rivoluzione.

«È ora di credere nel futuro. È ora di costruire il primo Casinò del Sud Italia. È ora di cambiare la storia».