TERMOLI. Negli ultimi anni, a Termoli, la presenza dei cinghiali in aree urbane non è più un’eccezione ma una realtà quotidiana, con episodi che interessano ormai i quartieri periferici e residenziali. Le segnalazioni di questa mattina riguardano via Torino e via Venezia, ma il fenomeno ha radici più profonde e una crescita costante nel tempo.
Dalle campagne alle città: come si è evoluto il fenomeno
Come raccontato da Termolionline.it nel corso degli ultimi mesi, sono numerose le situazioni in cui i cinghiali sono stati avvistati mentre attraversavano strade urbane, invadevano spazi verdi pubblici o si spingevano fin sotto i portoni delle abitazioni. A più riprese, residenti del quartiere Difesa Grande hanno denunciato branchi fino a 20 esemplari nei pressi delle case, documentando con video e foto la loro presenza serale.
Anche in via De Sanctis si sono verificati episodi preoccupanti: animali sorpresi a rovistare nei bidoni della raccolta differenziata, con danni ai contenitori e residui sparsi ovunque. In alcuni casi, i cittadini si sono detti “ostaggi in casa propria”, troppo spaventati per uscire nelle ore notturne.
Le cause: ambiente, abitudini e mancanza di controllo
Il moltiplicarsi degli avvistamenti è il risultato di un insieme di fattori: da un lato la scarsità di cibo nei loro habitat naturali, dall’altro la facile disponibilità di rifiuti organici non protetti nei centri abitati. A questi si aggiunge la quasi totale assenza di predatori naturali, unita alla scarsa efficacia delle politiche di contenimento adottate finora.
Secondo quanto evidenziato anche da Coldiretti Molise — e ripreso più volte da Termolionline.it — l’incremento incontrollato della popolazione di cinghiali rappresenta una seria minaccia per l’agricoltura, oltre che per la sicurezza stradale e urbana. Non sono rari, infatti, gli incidenti causati dall’attraversamento improvviso di questi animali, anche nelle arterie che collegano Termoli alla zona industriale.
Interventi e prospettive
Nonostante l’attenzione delle autorità e alcuni interventi isolati di controllo, ad oggi manca un piano strutturato a livello comunale o regionale. L’ipotesi di una gestione concertata con enti faunistici, come già avvenuto in altre aree italiane, resta sul tavolo ma ancora lontana dall’attuazione.
Nel frattempo, l’appello dei cittadini è chiaro: protezione, prevenzione e informazione. A cominciare da una gestione più attenta dei rifiuti e dalla messa in sicurezza delle aree verdi urbane, sempre più trasformate in habitat pericolosi e incontrollati.