SAN MARTINO IN PENSILIS. Il Papa della Carrese, Un ricordo doveroso, quello per il Santo Padre, da parte del parroco di San Martino in Pensilis, don Nicola Mattia, proprio nei giorni in cui si celebra San Leo e si attende la Corsa dei Carri. «In questo clima di tristezza per la nascita al cielo di papa Francesco che tutti abbiamo imparato ad amare, mi viene chiesto di tracciare il ricordo di un giorno che per la comunità di San Martino in Pensilis è stato importante.
Il 13 aprile 2014 scrissi una lettera a S. E. Rev. Mons. Georg Gaswein Prefetto della Casa Pontificia per chiedere che il Santo Padre, Papa Francesco accogliesse nell’udienza generale di un mercoledì di ottobre dello stesso anno i Carri di San Leo in Piazza San Pietro per ricevere la sua Benedizione. Il 29 aprile, mentre si preparavano seppie e piselli e si misuravano le strade (chi vuol sapere di che si tratta deve venire quel giorno a San Martino in Pensilis!), giunse la risposta da Roma: ” …Mi premuro informarla che la Comunità di San Martino in Pensilis può ben volentieri partecipare all’Udienza Generale del Santo Padre di mercoledì 29 ottobre p.v. (in Vaticano, ore 10,30), nel cui contesto sarà possibile far benedire i Vostri carri secondo le opportune indicazioni che verranno date sul momento dal personale incaricato…”.
Del desiderio di portare i carri da Papa Francesco, avevo preventivamente informato il Vescovo Mons. Gianfranco De Luca, il Sindaco di San Martino in Pensilis Massimo Caravatta e il presidente della Fondazione San Leo Giuseppe Zio e da tutti ricevetti caloroso incoraggiamento.
La notizia della risposta affermativa da Roma si diffuse in un baleno nella nostra comunità che già in fibrillazione per la festa patronale in corso trovò in questo annunziato evento: “I Carri a Roma!” ulteriore motivo di entusiasmo! I mesi che trascorsero furono un fervente accavallarsi di eventi e circostanze in preparazione a quell’incontro che, tutti sapevamo fin dall’inizio, sarebbe entrato negli annali delle Carresi.
Il 28 ottobre 2014 i carri, i buoi e alcuni addetti dalla piazza del paese, salutati da molte persone, sono partiti alla volta di Roma.
Il 29 ottobre era iniziato da qualche ora. Era ancora buio quando i primi pullman partirono da San Martino in Pensilis per “Andare dal Papa” come ci ripetevamo continuamente in quei giorni.
Ero tra Via della Conciliazione e Piazza Sant’Angelo a salutare i pellegrini sammartinesi, che vedendo dal finestrino i carri che già venivano vestiti a festa per incontrare Francesco, iniziavano a salutare dai finestrini e non mi sembrava dessero segni di stanchezza tanto era l’entusiasmo per sentirsi accolti dal Santo Padre.
All’ora stabilita, i carri iniziarono a muoversi dalla piazza antistante Castel Sant’Angelo e, scortati da 1500 sammartinesi con i biglietti necessari per entrare nei settori e altri concittadini che abitando fuori ci raggiunsero direttamente a Roma e si unirono a noi, attraversammo tutta Via della Conciliazione. Gli zoccoli dei nostri buoi e il rumore delle ruote sui sampietrini si fondevano con le nostre voci che continuavano senza sosta a cantare: “Tocca carrier, tocca lu tmon! Tocca lu carr d Sand Lion!”. Turisti e pellegrini che incrociavano il nostro corteo, si fermavano a guardare, contagiati dalla nostra gioia, sorridevano, salutavano, fotografavano. Finalmente le persone presero posto in Piazza San Pietro e i carri, accompagnati dai carrieri e dalle autorità, entrarono in Vaticano dal lato della Sala Paolo VI. Gli incaricati indicarono dove sistemarci e iniziò una breve attesa con qualche disguido. Quando papa Francesco vide i nostri carri rimase impressionato dalla loro solennità. Strinse le mani a tutti i presenti e ci salutò a uno a uno, tutti, proprio tutti.
Con qualcuno scambiò qualche parola, con qualche altro un semplice sorriso o un incrocio di sguardi. Tutti ci sentimmo guardati. Uno dei presenti qualche giorno dopo mi disse con stupore: “Sono sicuro che il papa mi ha visto!”. Mentre papa Francesco ci salutava e si fermava per ammirare i nostri carri e i nostri buoi, le telecamere rimandavano le immagini in Piazza San Pietro nel tripudio dei sammartinesi e nello stupore degli altri presenti per l’udienza generale. Papa Francesco non staccava gli occhi dai nostri carri e dedicò a noi gran parte del tempo antecedente l’udienza.
Nel salutarmi mi disse parole che risuonarono in me come un mandato e mi hanno dato il senso di una responsabilità grande. Papa Francesco mi disse: “Mi raccomando, custodisca questo patrimonio di fede, storia e cultura”. Papa Francesco non si limitò a salutarci all’interno del Vaticano ma al termine dell’udienza generale ha salutato ‘Il popolo di San Martino in Pensilis con i carri di San Leo’ Sono passati oltre dieci anni dall’incontro di papa Francesco con la comunità di San Martino in Pensilis e i carri di San Leo ma il ricordo è ormai indelebile e, forse, quel giorno, si è scritto un piccolo pezzetto di storia delle carresi. L’incontro di Papa Francesco con i carri il 29 ottobre 2014 però, non è stato l’unico segno di attenzione che ha riservato alle carresi e a San Leo. Il 2 maggio 2015 ricorre l’anno millenario della morte di San Leo e papa Francesco ci ha concesso un giubileo tutto speciale! La richiesta che era stata rivolta al papa per questo “Giubileo Leonino” era l’indulgenza nelle domeniche e solennità dal giorno di Pasqua 31 marzo 2024 al 24 dicembre 2024 quando, sarebbe iniziato il Giubileo della Speranza ma il Santo Padre Francesco è andato oltre ogni aspettativa e ha concesso l’indulgenza giubilare dal 31 marzo 2024 al 2 maggio 2025 tutti i giorni. Ancora una carezza di papa Francesco al popolo dei carri: dopo le festività natalizie avevo chiesto per la conclusione dell’Anno Leonino una lettera autografa del papa per la comunità di San Martino in Pensilis e ricevetti risposta affermativa. Purtroppo, le condizioni di salute che subito dopo costrinsero il papa al ricovero ospedaliero e la sua nascita al cielo non hanno reso possibile questo ultimo gesto di attenzione di Francesco nei nostri riguardi ma, siamo certi, dal cielo continuerà a sorriderci. In questo particolare giorno che segna l’inizio della stagione delle carresi, mentre a Chieuti aveva luogo la prima corsa dei carri annuale, a San Martino in Pensilis iniziava la novena in onore del santo patrono. Il popolo dei carri grato a papa Francesco per l’attenzione che ha voluto riservare alla carrese ha listato a lutto gli stendardi dei due carri. Prima di dare inizio alla celebrazione liturgica in una chiesa che non è bastata a contenere i presenti, è stato chiesto in onore di papa Francesco qualche istante di silenzio. Un silenzio che è stato così intenso e colmo di gratitudine che è difficile raccontare».