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lunedì 19 Maggio 2025
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I primi Fratini del Molise vengono inanellati con marcature leggibili!

BASSO MOLISE. Da alcuni giorni un’importante novità arricchisce il monitoraggio che prosegue da oltre trent’anni nel territorio molisano. Un censimento costante delle nidificazioni e delle criticità di conservazione del (Charadrius alexandrinus), più noto come fratino. Avviato su iniziative personali negli anni settanta e successivamente attraverso il G.M.SO. “Gruppo Molisano Studi Ornitologici” con la collaborazione di A.B.M. “Ambiente Basso Molise” questo monitoraggio che annualmente individua e tutela le coppie, i nidi e i piccoli, facendo il possibile per far sopravvivere i nuovi nati alle criticità che mettono a dura prova questa specie.  

In Molise sussiste una popolazione riproduttiva che negli anni ha fatto registrare delle sensibili differenze, con un nel trend positivo del numero di coppie davvero importante. Negli 11 anni fra il 1979 e il 1990 venivano censite per ogni stagione riproduttiva cica 5 – 11 coppie, da allora si è registrato un crescendo costante ed altalenante che ha portato la popolazione a superare dal 2020 sempre le 23 coppie, con un record di 51 coppie censite l’anno scorso.   

Per comprendere quanto questa dinamica sia in controtendenza basti pensare che globalmente in Italia questa specie simbolo dei litorali sabbiosi, la cui presenza è un criterio di attribuzione della Bandiera Blu, è calata di oltre il 50% negli ultimi 10 anni: se ne stimavano 1550 – 1900 coppie fino al 2010 e sono solo 600 circa le coppie censite nell’ultimo Atlante Nazionale degli uccelli nidificanti in Italia (pubblicato nel 2022).

Questa marcatura colorata, che fondamentalmente dona un’identità riconoscibile, è un utilissimo strumento che potenzia le informazioni rilevabili durante il monitoraggio, grazie a questi inanellamenti sarà possibile verificare la sopravvivenza degli adulti riproduttori definendo, con il tempo, la loro longevità; sarà possibile comprendere se le coppie sono stabili e variabili nell’abito della stessa stagione riproduttiva e nei vari anni. Questi anelli potranno essere letti ovunque questi uccelli vadano, e grazie alle osservazioni fuori dal periodo riproduttivo, sarà possibile individuare i siti di svernamento ed i territori che intercettano le loro rotte migratorie.   

Nei giorni 12 e 13 aprile sono stati Inanellati, con una marcatura speciale, leggibile a distanza, i primi 5 Fratini di questa del Molise: 2 Maschi e 3 Femmine che sono state chiamate con dei nomi speciali, che vogliono essere una dedica alle donne e agli uomini, che hanno fatto la storia delle scienze naturali. Dai nomi più celebri di chi con le proprie scoperte ha dato il via a vere rivoluzioni culturali a chi ha sacrificato una vita intera per proteggere una specie in via di estinzione, a quelli meno noti e proprio per questo ancor più importanti da celebrare.

Questo inanellamento rientrano nel monitoraggio con marcature leggibili a distanza, previsto e coordinato da Ispra. Per Nicola Norante, Ornitologo Presidente Gruppo Molisano Studi Ornitologici. Consulente scientifico dei Comuni costieri molisani per la tutela degli ambienti costieri:

«In questi ultimi anni la maggiore concentrazione degli sforzi dei rilievi insieme ad una più attenta tutela e gestione degli habitat da parte delle amministrazioni comunali locali ha permesso un significativo aumento di coppie e nidi presenti. Purtroppo le cattive abitudini hanno compromesso alcune nidificazioni per disturbo arrecato soprattutto da cani (impronte sul nido) piuttosto che da naturale predazione dovuta principalmente dal Gabbiano reale e dalla Cornacchia grigia, meno da mammiferi. La specie predilige aree antropizzate alle selvagge poiché quest’ultime sono interessate da forte erosione marina. Dei 51 nidi solo 18 ricadono nelle aree di Natura 2000».

Rosario Balestrieri, Ornitologo della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” e Inanellatole riconosciuto dall’Ispra:

«Le marcature individuali offrono una preziosa opportunità a chi si dedica alla tutela della fauna: quella di narrare le insidie che minacciano alcune specie attraverso le vicende di singoli individui. In tal modo, diviene più agevole suscitare empatia per questi animali, percepirli come più prossimi e, attraverso le loro esistenze, comprendere le difficoltà che gravano sulla specie, attenuando magari quelle che dipendono da noi. L’intenzione i nomi a figure che hanno fatto la storia delle scienze naturali e della tutela della natura mira a celebrare coloro che hanno consacrato la propria vita a tale causa, in un periodo storico in cui l’approccio scientifico è sempre più spesso sottovalutato».

I nomi scelti per i due maschi sono Charles e Anton, mentre le tre femmine sono Dian, Eleonora e Sofia.

Charles è stato il primo ad essere marcato con il codice CSP ed ha subito regalato grandi soddisfazioni in quanto aveva già un anellino metallico messo alla nascita che ha consentito di stabilite in breve tempo e con certezza che era un giovane nato l’anno precedente a Civitanova Marche, quindi alla sua pima nidificazione a circa 200 km a sud dal sito di nascita. Il nome vuole essere un omaggio al padre dell’evoluzione e delle Esplorazioni Naturalistiche Charles Darwin, che con la sua opera ha ridisegnato la figura dell’uomo, passando dall’essere al di sopra della natura al farne parte.

La seconda ad essere registrata in questa speciale anagrafe è Dian (con codice CSS) che con i suoi tot grammi di peso ed una lunghezza dell’ala di tot mostra di in ottima forma. Questa fratina con il suo nome vuole commemorare le figura di Dian Fossey, zoologa americana, che dedicò la sua vita allo studio e alla protezione dei gorilla di montagna in Ruanda. Fondò il Karisoke Research Center nel 1967 e visse a stretto contatto con i gorilla per quasi vent’anni, diventando un’autorità mondiale sulla specie. Fu assassinata nella sua capanna nel Parco Nazionale dei Vulcani in Ruanda nel 1985, si ritiene che i bracconieri, contro i quali Fossey si batteva con fervore, possano essere stati responsabili. La sua morte rimane un mistero irrisolto.

Il terzo a cui è stato messo l’anello colorato con codiece CST è stato chiamato Anton in onore di Anton Dohrn (1840-1909) zoologo tedesco celebre per aver fondato la Stazione Zoologica di Napoli nel 1872, l’istituto di ricerca all’avanguardia per la biologia marina. La sua visione creò un centro internazionale per gli scienziati, promuovendo la collaborazione e lo studio degli organismi marini del Golfo di Napoli e nel mondo. Dohrn sostenne l’importanza di unire ricerca e infrastrutture, aprendo anche un acquario pubblico per finanziare la stazione. La sua eredità perdura nella Stazione Zoologica Anton Dohrn, ancora oggi prosegue nella missione del suo fondatore.

Il quarto individuo a cui è stato fatto dono del anello CSV è una femmina a cui è stato dato il nome di Eleonora, in onore di Eleonora d’Arborea (circa 1347-1404) che fu una potente e saggia giudicessa del Giudicato di Arborea in Sardegna. Governò saggiamente, promulgando la Carta de Logu, un codice di leggi all’avanguardia che tutelava i diritti di tutti, incluse le donne. Per il suo amore per i rapaci, emanò delle leggi specifiche al per tutelare i falchi. In particolare, un editto del 1392 proibiva espressamente il saccheggio dei nidi. Chiunque avesse contravvenuto a tale disposizione era tenuto a restituire l’uccello al governatore o a pagare una multa. Questa misura mirava a proteggere queste specie, all’epoca molto apprezzate per la falconeria, dal rischio di estinzione dovuto al prelievo indiscriminato di uova e nidiacei. Per questa sua lungimiranza, gli viene dedicata una specie: Il falco della Regina, il cui nome scientifico è Falco eleonorae.  

La quinta è ultima, per il momento, registrata con il codice CSZ prende il nome di Sofia per ricordare le figura di Sofia Peresjalawzewa (1851-1903) è stata la prima donna in assoluto a lavorare alla Stazione Zoologica, anche se non si trovano tracce negli elenchi ufficiali. Nella sua tesi di dottorato (Zurigo 1876, relatore Heinrich Frey) ringrazia ampiamente Anton Dohrn e i suoi collaboratori per la gentile assistenza durante il suo soggiorni di alcuni mesi per raccogliere dati e materiale. Dopo la laurea torna in Russia e si distingue per le sue ricerche su oltre 200 specie di invertebrati. Dal 1878 al 1891 è direttore amministrativo della Stazione di biologia marina a Sebastopol. Dedica tutta la sua breve vita con grandi sacrifici solo alla scienza.