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giovedì 22 Maggio 2025
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Il cordoglio della politica molisana per la scomparsa di Papa Francesco

TERMOLI. Con la scomparsa di Papa Francesco, il mondo saluta non solo il leader spirituale di oltre un miliardo di cattolici, ma anche una figura carismatica che ha saputo parlare al cuore dell’umanità in un’epoca segnata da profondi cambiamenti. Jorge Mario Bergoglio, primo papa gesuita e primo pontefice proveniente dalle Americhe, ha incarnato una Chiesa più vicina agli ultimi, attenta alle ferite del mondo, aperta al dialogo e alla misericordia. La sua morte rappresenta un momento di grande commozione e riflessione, non solo per i fedeli, ma per tutti coloro che, credenti o meno, hanno trovato nelle sue parole e nei suoi gesti un richiamo forte all’umanità e alla dignità.

«È con profonda commozione e sincero cordoglio che la Regione Molise si unisce al dolore della Chiesa cattolica e della comunità internazionale per la scomparsa di Papa Francesco.
Nel corso del suo Pontificato, ha restituito dignità e centralità agli ultimi, agli esclusi, a chi vive ai margini. Con uno stile semplice e diretto, ha saputo parlare al cuore delle persone, offrendo conforto, speranza e una visione di giustizia e pace.
È stato un Papa del dialogo, della misericordia e dell’umanità autentica, capace di indicare un cammino spirituale accessibile e profondamente coinvolgente.

Ricordo con emozione personale l’incontro avuto con Papa Francesco nel marzo 2023, quando, da sindaco di Termoli, ebbi l’onore di partecipare, insieme all’ex Vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, Monsignor Gianfranco De Luca, e a don Benito Giorgetta, a una visita nei giorni che precedettero il quarantennale della visita di San Giovanni Paolo II a Termoli. Fu un momento che porterò sempre nel cuore: la serenità, la pace e la profonda umiltà con cui ci accolse rappresentano la sintesi perfetta del suo pontificato.

Così come il Molise intero ricorda con grande amore la visita nella nostra regione di Papa Francesco il 5 luglio 2014, dopo poco più di un anno di Pontificato, in una giornata durante la quale il Pontefice incontrò il mondo del lavoro all’Unimol, i poveri alla Casa degli Angeli e tutta la cittadinanza riunita in preghiera.

Oggi, in questo Lunedì dell’Angelo, giorno di riflessione e di speranza, esprimo a nome dell’intera Regione Molise la più sentita vicinanza alla Chiesa cattolica e a tutti coloro che hanno condiviso il cammino spirituale di Papa Francesco.
Jorge Mario Bergoglio sarà ricordato non solo per la sua instancabile opera pastorale, ma anche per il coraggio con cui ha affrontato le sfide interne alla Chiesa, richiamandola ogni giorno a un’autenticità profonda. È stato un costruttore di ponti, un instancabile artefice di pace in un mondo segnato da divisioni.
Il suo esempio e la sua eredità morale continueranno a vivere ogni volta che, nel nostro quotidiano, ci lasceremo guidare dai suoi insegnamenti. La sua memoria resterà viva nei cuori di milioni di persone e sarà faro per le generazioni future».
Francesco Roberti

«Ci ha lasciati Papa Francesco.
Un uomo che ha camminato con il suo popolo, non davanti né sopra, ma accanto. Con parole semplici e gesti forti ha saputo essere guida e rifugio, voce di una Chiesa che, attraverso di lui, ha scelto di restare dentro la storia, non al di fuori.
In tempi difficili, ha interpretato il ruolo di pastore con determinazione e coraggio, ricordandoci che la fede autentica si riconosce nella vicinanza, nella cura, nella lotta per la dignità umana.

Tra i suoi insegnamenti più forti, resta indelebile il richiamo incessante alla pace: quella vera, che nasce dal rispetto e dalla giustizia.
Ha denunciato la disumanità della guerra in ogni parte del mondo, ha pregato e parlato con forza per la fine di ogni conflitto, per la pace in Ucraina, in Medio Oriente, unico capo di Stato ad aver detto chiaramente cosa pensasse della guerra in Israele senza filtri e senza mediazioni.

In questa foto, scattata in Vaticano nel periodo in cui ero sindaco, lui mi disse che ricordava la sua visita proprio a Campobasso nel 2014. Un ricordo semplice, eppure prezioso, che ci lega ancora di più alla sua umanità e alla sua capacità di custodire ogni incontro.
Ci lascia un’eredità fatta di esempio e verità, che tocca nel profondo chi crede, chi cerca e anche chi dubita.
Grazie, Papa Francesco. Uomo tra gli uomini. Padre tra le persone».
Roberto Gravina

«La storia e l’umanità perdono una figura di riferimento per la Chiesa e un grande uomo.
Addio al papa del popolo, al papa “semplice”, Francesco è stato soprattutto questo. Chiedeva pace e solidarietà, in quest’ultimo periodo sempre aperto al dialogo e critico nei confronti di chi, con la guerra, ha scosso le coscienze e la serenità di tutti.

Ieri all’omelia della Pasqua, letta dal Cardinal Angelo Comastri, questo il suo messaggio:
“Cristo non può essere pensato come un eroe del passato, o una statua sistemata in un museo, al contrario bisogna cercarlo, e per questo non dobbiamo stare fermi, cercarlo nella vita, nel volto della gente, nel quotidiano, cercarlo ovunque tranne che in quel sepolcro. Cercarlo sempre”.

Sono parole potenti, che saranno ricordate come un invito al tempo stesso forte e umano. Ricorderemo tanto di questo papa: la sua visita in Molise il 5 luglio 2014, la sua dignitosa accettazione della morte, la sua fresca opera di evangelizzazione, i suoi esempi di carità improvvisa e sorprendente, in favore dei poveri e delle persone sole.
Questa era la sua chiesa: una chiesa povera per i poveri, dove a fondamento di tutte le azioni c’è e dovrà sempre esserci la preghiera». Vincenzo Niro.

Nell’anno del grande Giubileo ci lascia il sacerdote di strada venuto dalla fine del mondo, come amava definirsi. Il Papa degli ultimi e della pace. Con profonda commozione esprimo il mio cordoglio personale e quello dell’Unione di Centro per la scomparsa di Papa Francesco, un uomo che ho avuto l’onore di conoscere e che ha incarnato il Vangelo con coraggio, umiltà e amore per gli ultimi i più fragili e vulnerabili.” Così Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Unione di Centro. “Francesco ha saputo spalancare le porte della Chiesa alla voce dei più fragili e vulnerabili riportando al centro della vita ecclesiale e pubblica la dignità umana, la giustizia sociale, la solidarietà e la pace. Ci mancherà profondamente ma la sua testimonianza ci accompagnerà ancora a lungo. Addio, Santo Padre”.

Il sindaco Nicola Balice a nome di tutta l’amministrazione comunale esprime il più sentito cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco. 

Ci lascia il Papa che più ha saputo parlare con il cuore alla gente, un Papa buono, umile e sempre pronto in favore dei più deboli e degli ultimi. La scomparsa di Papa Francesco crea un grande vuoto in quanto, nei suoi dodici anni di pontificato, è divenuto punto di riferimento non solo per il mondo cattolico ma per tutte le religioni. Il suo messaggio e la sua solidarietà senza confini hanno insegnato a rivolgerci verso gli altri senza nessun timore e senza nessun pregiudizio. Ha rafforzato in noi il senso di vicinanza ai più deboli e fino all’ultimo ha operato per far cessare ogni conflitto mondiale. La sua scomparsa crea in noi un vuoto e un dolore profondo, ma i suoi consigli, i suoi insegnamenti e le sue indicazioni saranno per noi un sentiero da perseguire per raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo, ad iniziare proprio dalla pace nel mondo di cui tutti dobbiamo essere attori. Oggi abbiamo scelto di mettere le bandiere a mezz’asta come segno di vicinanza e cordoglio per tutti coloro che come noi piangono la scomparsa di Papa Bergoglio”.

A Dio Papa Francesco, uomo di misericordia e carità”.

“Con profondo cordoglio, mi unisco al dolore della Chiesa universale per la scomparsa di Sua Santità Papa Francesco. Uomo di fede, di dialogo e di instancabile dedizione agli ultimi, lascia un’impronta indelebile nella storia della cristianità e dell’umanità tutta. Che il suo esempio continui a ispirarci nel cammino verso una società più giusta e fraterna. Che il suo insegnamento continui a illuminare il cammino della Chiesa”. Senatore Costanzo Della Porta.