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giovedì 1 Maggio 2025
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Il Molise esiste… e tra i giovani il consumo di stupefacenti è in aumento

TERMOLI. «Il Molise non esiste». Una battuta diventata meme, tormentone dei social, scorciatoia ironica per raccontare l’apparente irrilevanza di una regione che fatica a finire sulle prime pagine. Ma dietro questo silenzio si cela una realtà ben presente, che preoccupa. Soprattutto quando si parla di droga.

Negli ultimi anni, il Molise è finito sotto la lente delle forze dell’ordine per un fenomeno in allarmante crescita: l’uso di sostanze stupefacenti tra i giovani. Dal 2023 si è registrato un aumento del 132% nel consumo, con una media d’età sempre più bassa: i nuovi consumatori hanno appena 15 anni. Un’età in cui la scuola e la famiglia dovrebbero essere scudi, non zone d’ombra.

A livello nazionale, il quadro non è più rassicurante. Nel 2023, quasi 960mila minorenni – quattro su dieci tra i 15 e i 19 anni – hanno dichiarato di aver fatto uso almeno una volta di sostanze illegali. Di questi, oltre 680mila lo hanno fatto nel corso dell’ultimo anno. Le più diffuse sono cannabis, cocaina, stimolanti, allucinogeni e nuove sostanze psicoattive, con un aumento generalizzato nei consumi. Anche se la cannabis mostra una lieve flessione (dal 23,7% al 22,2%), rimane la più utilizzata.

Il Molise, seppur poco visibile nel discorso pubblico, è pienamente dentro quest’ondata. Nonostante le leggi severe, il numero di minorenni denunciati per reati legati alla droga è salito del 10%. La normativa italiana prevede sanzioni amministrative anche per il semplice consumo personale: sospensione della patente, del passaporto, del porto d’armi. Se il soggetto è minorenne, vengono convocati i genitori e proposto un percorso riabilitativo.

Ma intanto i casi aumentano. Continue le segnalazioni di giovani in possesso di hashish ed eroina, cocaina e marijuana, oltre alle nuove sostanze.

Due i maxisequestri compiuti tra Abruzzo e Molise, con l’arresto di cinque corrieri e quasi 20 chili di cocaina, con la costa snodo sempre più attivo del traffico di droga verso l’Abruzzo e il basso Lazio.

La droga non guarda le mappe. Non conosce meme. E proprio l’assenza di una narrazione nazionale sul Molise rischia di far passare sotto traccia un disagio profondo. In questa regione “inesistente”, la droga trova spazio. E i ragazzi, lasciati senza alternative, diventano bersagli facili. Perché se nessuno vede, nessuno protegge.

Sabrina Fasano