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giovedì 24 Aprile 2025
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Il ricordo di Papa Francesco: un faro di giustizia, solidarietà e speranza

MOLISE. La morte di Papa Francesco ha suscitato una reazione profonda e collettiva in tutto il mondo, unendoci nel dolore per la perdita di una figura che ha segnato la storia recente con il suo messaggio di speranza, pace e giustizia. La sua vita e il suo pontificato sono stati caratterizzati dall’impegno per gli ultimi, dalla difesa dei diritti umani e dall’appello a un mondo più equo e solidale. I suoi insegnamenti continueranno a guidare intere generazioni, in particolare chi si impegna nel sociale, nel lavoro e nell’educazione.

“La visita di Papa Francesco in Molise nel 2014 è stata per noi un momento indimenticabile. Con le sue parole, ci ha insegnato che il lavoro non è solo un mezzo per portare il pane a casa, ma è soprattutto dignità, speranza e motivo di orgoglio per ogni essere umano. Questo messaggio è particolarmente importante per una terra come il Molise, dove il lavoro è spesso sinonimo di sacrificio e dedizione” afferma Antonio D’Alessandro, segretario della Cisl Molise.

“La sua presenza accanto agli ultimi, durante il pranzo nella mensa dei poveri, ha rappresentato una testimonianza viva e concreta di cosa significhi solidarietà. Il gesto di Papa Francesco ha ricordato a tutti noi che la grandezza sta nel servizio, nell’umiltà e nel rispetto verso chi vive ai margini. È un messaggio che non dobbiamo mai dimenticare. Il rapporto tra Papa Francesco e la Cisl è stato sempre speciale e significativo. Prima del congresso del 2017, il Santo Padre accolse una delegazione della Cisl e ci offrì indicazioni preziose: il sindacato deve dare voce a chi non ce l’ha e vigilare sulle mura della città del lavoro. Inoltre, Papa Francesco ci ha ricordato che il capitalismo fatica a comprendere il valore del sindacato, ma proprio per questo dobbiamo continuare a lottare con forza e convinzione. La Cisl Molise ha fatto sue queste indicazioni, impegnandosi costantemente nelle periferie, siano esse geografiche o esistenziali, per dare sostegno e dignità a chi vive situazioni di marginalità. Quest’anno, proprio nell’anno del nostro congresso, Papa Francesco ci lascia. La sua scomparsa ci sfida a portare avanti il suo messaggio, a continuare a lavorare per una società che sappia accogliere, rispettare e valorizzare ogni persona, indipendentemente dalla sua condizione. “Con immenso dolore, ma anche con grande determinazione, promettiamo di proseguire su questa strada, facendo della dignità del lavoro e della solidarietà la nostra missione. Guardiamo al cielo, sentendo il suo spirito vicino, e giuriamo di non deludere la fiducia che ha riposto in noi” conclude Antonio D’Alessandro.

“Porterò con me il ricordo di ogni nostro incontro: le tue parole sul lavoro, sui braccianti agricoli, sulla pesca, sulla cura della casa comune, risuoneranno nel mio cuore per sempre, grazie per la tua guida e la tua saggezza, riposa in pace”, scrive il segretario generale della Fai-Cisl, Onofrio Rota, sui social, esprimendo il suo dolore per la morte del Papa.

“In questa giornata di lutto per tutta l’umanità”, afferma il sindacato in una nota, “la Fai-Cisl esprime profonda commozione per la scomparsa di Papa Francesco, Pontefice degli ultimi, sempre vicino ai lavoratori e alle lavoratrici dei nostri settori, promotore con le sue encicliche di una solidarietà vera e praticata, della giustizia sociale, della cura del creato, della legalità, del ripudio di ogni forma di sfruttamento, caporalato, discriminazione. Ci mancherà molto, ma ciascuno di noi potrà fare per sempre tesoro del suo messaggio di amore, bellezza e fraternità“.

«Con profonda commozione, il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani manifesta il suo cordoglio e la sua intensa partecipazione al dolore collettivo che sta attraversando il mondo intero come un’onda, in seguito alla scomparsa dell’amato Papa Francesco.” Egli è stato una guida straordinaria per la comunità dei fedeli, ma anche uno strenuo difensore dei valori umani, della giustizia sociale e della pace nel mondo. Diventato pontefice nel 2013, con il nome di Papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio ha impresso un segno indelebile nella storia della cristianità improntando il proprio mandato spirituale alla semplicità e all’umanità. Papa Francesco ha sempre cercato il dialogo con tutti; soprattutto con i giovani; si è spesso espresso nei confronti della fratellanza universale, intesa come primigenia forma di inclusione e difesa dei diritti inalienabili della persona.

Nel corso del suo pontificato, Papa Francesco ha frequentemente ribadito l’urgenza di un’educazione atta a “costruire ponti”, a formare coscienze critiche e solidali. Con l’iniziativa del Patto Educativo Globale, lanciato nel 2019, ha invitato istituzioni scolastiche, docenti, famiglie e studenti a unirsi in un progetto di rinnovamento dell’educazione fondato sulla dignità della persona, la responsabilità civica, la cura per il creato e l’inclusione sociale.

Il suo appello finalizzato a “mettere al centro la persona” e a contrastare ogni forma di emarginazione o ghettizzazione ha potenziato la voce delle istanze più nobili e urgenti dell’educazione ai diritti civili. Le sue parole sono diventate spesso oggetto di riflessione nei percorsi scolastici dedicati all’educazione civica e alla cittadinanza globale, e molti docenti hanno trovato nelle sue encicliche – in particolare Fratelli Tutti e Laudato Si’ – strumenti pedagogici fondamentali per trasmettere agli studenti i valori della solidarietà, della giustizia e dell’empatia.

Papa Francesco ha sempre incoraggiato la scuola a essere uno spazio libero, accogliente e capace di garantire pari opportunità a tutti. Ha sottolineato più volte il ruolo dell’insegnante come artigiano di umanità, come guida nel cammino verso una società più giusta e fraterna. Le sue riflessioni ricordavano quanto l’insegnamento non fosse una semplice professione ma si richiamasse costantemente a principi moralmente significativi da trasmettere, condividere e soprattutto rispettare nelle aule scolastiche.

Il Pontefice ha anche difeso il diritto all’istruzione dei bambini più poveri, dei migranti, dei rifugiati, dei giovani emarginati, considerandolo un diritto umano inviolabile. Le sue denunce nei confronti delle disuguaglianze globali, dell’analfabetismo funzionale e dell’abbandono scolastico rappresentano un testamento educativo che interroga tutti noi: come educatori, siamo chiamati a continuare la sua opera, a rendere la scuola un presidio di giustizia e di umanità.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, per commemorare adeguatamente la figura di Papa Francesco, affinché il suo messaggio continui a ispirare le nuove generazioni propone di istituire la Giornata della Memoria Educativa per Papa Francesco da collocare nella prima settimana successiva alla notizia della sua scomparsa, strutturata con lettura di brani e visione di video incentrati sulle questioni giovanili.

Invitiamo inoltre i dirigenti scolastici e i docenti ad avviare percorsi interdisciplinari che approfondiscano la visione educativa del Papa, facendo tesoro della sua testimonianza e dei suoi scritti, affinché l’educazione ai diritti umani non sia soltanto una materia, ma una missione educativa e civile». Così il professor Romano Pesavento presidente Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani

Educare è un atto d’amore, è dare vita.” (Papa Francesco).

Coldiretti Molise, attraverso i suoi dirigenti, esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco. “Con la morte di questo grande Pontefice – affermano Claudio Papa e Aniello Ascolese, rispettivamente presidente e direttore regionale di Coldiretti Molise – perdiamo una figura di grande spessore religioso, etico, morale, politico e sociale. Di questo grande Papa, che il 5 luglio 2014 visitò il Molise, restano il grande esempio e la guida per la costruzione di un mondo più giusto, volto anche alla tutela della centralità del lavoro degli agricoltori e il diritto di tutti ad accedere ad un cibo sano e sostenibile, combattendo povertà e diseguaglianze”. “Le encicliche di Papa Francesco, da “Laudato si” a “Fratelli tutti” – afferma Claudio Papa – hanno rappresentato un’ispirazione per la costruzione di politiche di salvaguardia dell’agricoltura familiare, ancora così radicata nel nostro Molise, di rispetto della terra e di promozione di modelli di welfare rurale”.

“Papa Francesco – ha aggiunto Aniello Ascolese – ci ha fatto capire l’importanza di non lasciare indietro nessuno; un messaggio centrale per la vita della nostra organizzazione e degli agricoltori italiani. Un messaggero di pace in un periodo di grandi conflitti – ha concluso Claudio Papa – Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la terra, è stato il suo ultimo ‘grido politico’ e il suo più grande insegnamento e testamento che oggi più che mai ci auguriamo per il bene di tutti “.