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sabato 19 Aprile 2025
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«Le voci di qualche sprovveduto amplificate da chi ha contribuito a dissestare le finanze comunali»

PORTOCANNONE. Nel day after dell’ennesimo assalto esplosivo compiuto in basso Molise, arriva il commento da parte del sindaco di Portocannone, Francesco Gallo, che di recente ha subito ben due assalti, sia a una banca che alle Poste. «La notizia dell’ennesimo colpo al bancomat avvenuto a San Martino in Pensilis, allo sportello posizionato a pochi metri dalla locale Caserma dei Carabinieri, mi porta ad una riflessione ad alta voce.

Mi rendo conto che il dono del silenzio non appartenga a tutti, soprattutto a chi brama per cavalcare l’onda della critica e del dissenso. Dispiace constatare che spesso alle voci di qualche sprovveduto fanno risonanza proprio quelli che hanno contribuito a dissestare le finanze comunali.

Purtroppo, è avvenuto che, in occasione dei recenti colpi al bancomat di Mps prima, e poi di Poste Italiane, avvenuti a Portocannone, abbiamo assistito a chi ha avuto il coraggio di indicare come chiave di lettura la mancanza dei vigili e dei carabinieri apostrofando Portocannone come “paese finito e abbandonato a sé stesso”.

Dispiace perché queste tendenziose argomentazioni feriscono il paese, dove invece sta crescendo e lievitando il desiderio di costruire un tessuto sociale inclusivo che coinvolge più soggetti nel fattivo miglioramento della qualità della vita, in una Portocannone sempre più bella!

Sta di fatto che gli assalti agli sportelli bancomat avvengono ovunque, anche nei centri dotati di presidi di forze dell’ordine, perché realizzati da bande criminali ben organizzate e specializzate in questi attacchi.

È bene che si sappia che questa amministrazione comunale, sul tema sicurezza recentemente è riuscita a reperire la somma di 50mila euro per realizzare l’impianto di videosorveglianza che consentirà il controllo del territorio in modalità continuativa da remoto. I lavori sono da poco avviati e saranno conclusi in tempi brevi. Non è la soluzione a tutte le esigenze di sicurezza, ma è senz’altro un deterrente per la criminalità e un aiuto alle indagini delle Forze dell’Ordine.

E’ vero, il Vigile Urbano manca alla comunità, non tanto per una questione di sicurezza, ma per il presidio sul territorio. Perché non viene assunto il vigile urbano? E’ presto detto, il Comune è ancora sotto il controllo della Corte dei Conti e del Ministero dell’Interno, per il rispetto del piano di riequilibrio finanziario pluriennale imposto dall’art. 243 bis del Tuel, che comporta per i prossimi 20 anni (2024 – 2043) l’obbligo di accantonare in Bilancio una quota media annuale pari ad € 209.431,38, oltre alla quota annuale di rate per prestiti e mutui pari ad € 184.796,46. Se non avessimo sulle spalle questa zavorra finanziaria potremmo assumere non uno, ma un intero Corpo di Vigili Urbani!

Termino con un doveroso ringraziamento al comandante e ai Carabinieri della stazione di Campomarino, che pur in ristrettezza di organico, sono quotidianamente impegnati su un vasto territorio di competenza, dove è notevole la diffusione delle varie forme di criminalità organizzata provenienti dalla vicina Puglia; inoltre ringrazio l’ottimo Raggruppamento R.g.p.t. Carabinieri c.do Protezione Civile, che l’amministrazione comunale apprezza e molto spesso collabora nelle attività, per garantire un presidio costante di vigilanza e un fattivo supporto alla cittadinanza».