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mercoledì 7 Maggio 2025
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Termoli ospita le lady chef per una cena dal sapore di solidarietà

TERMOLI. L’ispirazione di concetti nobili e mai precostituiti è una parte di fondamenta che vede accrescere la possibilità di incontro, partecipazione, condivisione, solidarietà, professionalità. Se tale ispirazione pone alla base il concetto della razionale voglia di essere protagonisti della vita quotidiana nel guardare oltre ogni guado, con la consapevolezza di poter attraversare le acque tempestose con la semplice forza del sorriso e del tendere mani amiche, ogni regola diventa una forza, ogni gioco diventa una fonte di nuove energie.

La cucina, quella che non solo ti fa leccare i baffi ma distingue il bene dal male, il falso dall’autentico, il buono dal cattivo, in tutto questo fa miracoli e omaggia la vita. Non una semplice cena, quella che si è tenuta a Termoli presso la “Cala Sveva”, ma una silenziosa e appassionata passeggiata tra amici che, legati con la fune dell’indissolubilità dell’essere molisani, ha visto l’impegno della Federazione Italiana Cuochi, sezione regionale del Molise, di porsi alla guida servendosi di estrose, magiche, professioniste lady chef che, ognuna per la propria attitudine, è riuscita a raccontare territorio, caparbietà, restanza e motivazione dell’essere dedita alla vita che, spesso e volentieri, affascina ma trascina in vortici che traggono dolore e per chi crede, partecipazione alla resurrezione.

Resurrezione, parola grossa, piena di significati che aspettano risposte sin dalla nascita, sin dal primo vagito d’aiuto. Il 7 aprile 2025 qualcosa è scoccato negli invitati chiamati a condividere la gioia della compensazione dell’essere. Nel dare e avere, ogni cosa si è mostrata sensibile, pragmatica, lacrimosa sino all’applauso commotivo. Non solo piatti dal sapore sopraffine, portati a tavola con la gioia dello scambio, ma soprattutto il garbo giusto per poter, nell’occasione, trarre il meglio di ognuno dei commensali, attori e amici. Non solo una cena che ha visto: Joayda Herrera Cepeda, Solly Tomasone, Ernesta Vassolo, Lidia Lutan Andrea Soledad Lopez, riempire di gioia ogni angolo della sala grazie alla grazia gustativa di quanto amorevolmente preparato.

Ognuno ha guardato oltre, e la voglia di partecipazione ha avuto la massima espressione nell’essere uniti, solidali con chi soffre, con chi vede giorno per giorno affievolire le speranze di momenti passati goduti grazie al sole splendente; con chi ha perso gioie e dignità fortemente cercate e svanite per un colpo di tosse di un Mondo che spesso ci ricorda che l’uomo è tutore e partecipe del proprio destino. Un destino che annienta speranze ma, nell’essere irridenti alla forza della negatività che la cucina pone grazie a colori, sapori, gioia e forza nell’innovazione, grazie a una squadra che vince medaglie, non solo simboliche ma di metallo pregiato, ridona perfetti visi pieni di chiome sfavillanti da decantar la vita e sfidare le difficoltà che giornalmente affliggono l’umana gente.

Da troppo tempo la corsa non è più nelle gambe degli atleti ma la costanza sovverte la stanchezza e l’amicizia ridona linfa e tonicità. Forse non sarà un’avventura a far sollevare calici al cielo, ma se un pizzico di speranza può ridonar la felicità, quella che non si dovrà nascondere al tempo e all’arroganza umana, meglio condividerla e perché no, farne la propria colomba bianca. Le stelle di un cielo luminoso si son prese la briga di guidarla e farla sostare, seppur per un attimo.

Con discrezione ha raccolto i frutti da donare ai terremotati del Myanmar e all’ Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) di cui è affetta una lady chef. La famiglia è sinonimo di Vita, la Vita è intrinseca a uomini e donne dal capo coperto dalla toque bianca, simbolo di elevazione professionale e umana, eccellenza artistica per visionari. Uomini e donne che si sono spesi in amicizia per l’aiuto non richiesto, gente di mare, colline e montagne che rappresentano la vera forza del Molise, terra da amare, terra di sani principi dettati dalla solidarietà. Il futuro ci attende, la cucina potrà portarcelo su un piatto d’argento! (Foto Kerem).