CAMPOBASSO. Lutto nel mondo giornalistico (e non solo) del Molise, si è spento ieri Giuseppe Pittà.
Il ricordo dell’Odg del Molise: «Lo hanno conosciuto soprattutto in tv, ma era anche un operatore culturale, uno studioso, un appassionato di politica e del terzo settore. Si apprezzava il suo modo pacato di proporsi, usava il microfono come un fiore delicato, era la gentilezza personificata. Peppe Pittà era una gran brava persona, oltre che un poeta delicato e un ottimo giornalista. Molto umano, profondo, un uomo di metà Novecento che amava ricordare, rileggendo il passato con il tono delicato di chi rispetta il prossimo, i diversi, quelli a cui la vita ha dato poco, gli emarginati.
Giuseppe Pittà era soprattutto un Uomo perbene, con quale l’Ordine ha trascorso e convissuto momenti importanti legati alla formazione, alle elezioni, alla programmazione, alle iniziative del direttivo. Sempre disponibile, viveva la sua costante malattia con coraggio. Negli ultimi mesi non lo si vedeva in giro ma comunicava tramite cellulare e i social. Poi la doccia fredda. Ci mancherà».
Cordoglio è stato espresso anche dal segretario regionale di Rifondazione comunista, Pasquale Sisto.
«Ci ha lasciato uno dei compagni che la comunità di Rifondazione Comunista e tutta la sinistra molisana, devono tanto nella propria storia politica e umana. Parlo di compagno straordinario, Giuseppe Pittà. Soprattutto compagno, un fine intellettuale, un poeta, scrittore e giornalista un comunista capace di cogliere anche la novità di quello che cambiava intorno a noi. Difficile non pensare a lui come ad un dirigente politico con una grande umanità, difficile non ricordarne la forza con cui ha saputo essere dirigente e militante di Rifondazione comunista come una naturale eredità del Partito Comunista Italiano.
Negli ultimi anni prezioso è stato il suo lavoro come giornalista, in difesa della democrazia costituzionale e delle lotte antifasciste, ma anche del territorio. A nome di Rifondazione Comunista del Molise invio un forte abbraccio alla moglie Annamaria e al figlio Antonino. Che ti sia lieve la terra Giuseppe e grazie per il tuo impegno per cercare di rendere un po’ migliore la nostra società».