BASSO MOLISE. La drammatica vicenda che ha coinvolto una donna a Taranto è un drammatico esempio di violenza domestica che si è protratta per anni. Un uomo di 58 anni, originario del basso Molise, è stato condannato a 3 anni e due mesi di reclusione per maltrattamenti, dopo che inizialmente era stato accusato di tentato omicidio nei confronti della moglie.
La storia di violenza era cominciata molto tempo prima, con l’uomo che, per anni, aveva abusato fisicamente e psicologicamente della moglie. Le aggressioni, tra cui schiaffi e violenze verbali, erano state confermate anche dai figli della coppia, che avevano assistito a numerosi episodi di maltrattamenti.
Il culmine di questa spirale di violenza si è verificato quando l’uomo, dopo aver noleggiato un’auto con i vetri oscurati, si è recato nel luogo dove la moglie si trovava, al bancomat.
Armato di due coltelli, l’ha raggiunta minacciandola. Con sé aveva anche un foglio su cui erano scritti i presunti motivi per cui una donna tradisce, rivelando la sua ossessione per la moglie e la sua paranoia.
Nonostante il comportamento violento, l’aggressore non è riuscito a portare a termine il suo intento. Durante il processo, il tentativo di omicidio non è stato ritenuto sufficiente per configurare l’accusa, ma sono stati confermati i maltrattamenti subiti dalla donna, che avevano caratterizzato la lunga relazione. Le violenze fisiche e psicologiche, perpetrate per anni, sono state ritenute le più gravi.
La donna, che aveva subito per anni in silenzio, è riuscita a chiedere aiuto alle forze dell’ordine che, sono intervenute prontamente, arrestando l’aggressore. Nonostante la sentenza di condanna non possa restituire alla donna gli anni di sofferenza, essa segna la fine di un incubo che si protraeva da tempo. La condanna, seppur meno severa di quella inizialmente richiesta per tentato omicidio, rappresenta comunque una vittoria per la giustizia.