TERMOLI. Oggi 23 aprile si festeggia San Giorgio e (ci piace usare il tempo presente del verbo essere) è l’onomastico di Papa Francesco, anche se da pochi giorni salito alla Casa del Padre ed è per i credenti “Luce nella Luce”. Il nome di battesimo di Papa Francesco è Jorge Mario Bergoglio, i suoi familiari piemontesi lo chiamano affettuosamente ancora Giorgio.
Tra le numerose leggende e racconti sorti intorno alla figura di san Giorgio vi è l’episodio del drago e della fanciulla salvata dal santo, che risale al periodo delle crociate. Nella città di Selem in Libia vi era un grande stagno dove viveva un terribile drago. Gli abitanti, per placare le sue ire, gli offrivano una pecora e un giovane tirato a sorte. Un giorno fu estratta la figlia del re e, mentre la ragazza si avviava verso lo stagno, passò di lì Giorgio che trafisse il drago con la sua lancia. Un gesto il suo che diventa simbolo della fede che trionfa sul male.
Giorgio è un nome di origine greca e significa “agricoltore”. San Giorgio nasce in Cappadocia (attuale regione geografica della Turchia) verso il 280 da una famiglia di fede cristiana. Trasferitosi in Palestina, si arruola nell’esercito di Diocleziano. Quando nel 303, l’imperatore emana l’editto di persecuzione contro i cristiani, Giorgio dona tutti i suoi beni ai poveri e, davanti allo stesso Diocleziano, professa la sua fede in Cristo. Per questo subisce terribili torture e infine viene decapitato. Sul luogo della sepoltura a Lidda, un tempo capitale della Palestina, ora città israeliana nei pressi di Tel Aviv, venne eretta una basilica i cui resti sono ancora ben visibili (fonti Vaticane).
Tra i documenti più antichi che attestano l’esistenza di san Giorgio, un’epigrafe greca del 368, ritrovata ad Eraclea di Betania, in cui si parla della “casa o chiesa dei santi e trionfanti martiri Giorgio compagni”.
La devozione a san Giorgio è molto diffusa, diversi sono i comuni molisani che lo festeggiano o l’hanno eletto a santo Patrono. San Giorgio è considerato il patrono dei cavalieri, dei soldati, degli scout, degli schermitori, degli arcieri.
La figura di san Giorgio ci riporta alla figura del Santo Padre, papa Jorge Mario Bergoglio, che durante il suo papato si è fatto difensore e cavaliere dei poveri. Già con la scelta del suo nome Francesco, ha ricordato la scelta di stare dalla parte degli ultimi. Lui, padre gesuita della compagnia di Gesù, fondata dal sant’Ignazio di Loyola, ha testimoniato con la sua esistenza terrena, il suo credo, in perfetto spirito di obbedienza, la lotta contro il male, contro la miseria, e che la povertà è una dimensione sempre presente nella storia dell’umanità. Per questo il suo impegno è stato sempre continuo, costante ed esemplare.
Questa battaglia contro le povertà, che nel tempo vede mutare gli attori, papa Francesco con i suoi gesti di vita sembra che ci voglia dire: “va combattuta sempre”.
Un Augurio della redazione di Termolionline a tutti i Giorgio e Giorgia. Ed infine, rivolgiamo un caro doveroso e commosso saluto a Papa Francesco, papa degli ultimi, il papa dei poveri che ha combattuto in terra, come san Giorgio, contro il male rappresentato dalla povertà. Ed ora ci piace pensare che una volta giunto alla Casa del Padre, che da là su ci difenda e ci protegga tutti per sempre dal male.
Grazie Papa Francesco.
Giuseppe Alabastro