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venerdì 16 Maggio 2025
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Primo Maggio a Termoli: «Tra dignità, crisi e futuro col coraggio di resistere e ripartire»

TERMOLI. Un Primo Maggio diverso a Termoli, perché l’incertezza che avvolge il destino dello stabilimento Stellantis lo rende cupo.

A ribadirlo è la Uilm: «Celebriamo la Festa dei Lavoratori. Ma farlo nel pieno di una crisi che scuote le fondamenta del nostro territorio e dell’intero comparto automotive non è semplice.

A Termoli, dove per decenni si è costruita ricchezza con le mani e con l’ingegno, oggi regna l’incertezza. Il futuro della gigafactory è ancora sospeso, e migliaia di famiglie vivono nell’attesa di risposte che tardano ad arrivare. Questo silenzio pesa. Ma noi non ci arrendiamo.

Il Primo Maggio è la giornata in cui la voce del lavoro si alza più forte. Ed è quella voce che oggi vogliamo far sentire: la voce dei metalmeccanici che non si piegano, che chiedono rispetto, dignità, investimenti e visione.

E dignità significa anche sicurezza. Non possiamo più accettare che si possa morire di lavoro. Ogni incidente evitabile, ogni vita spezzata in nome della produttività, è una ferita che riguarda tutti. La sicurezza deve tornare ad essere una priorità assoluta, non un costo da tagliare. Perché il lavoro deve rendere liberi, non esporre al rischio quotidiano.

Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha richiamato con forza l’attenzione sul tema delle morti sul lavoro, affermando che “non è tollerabile perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza”. Lo stesso Capo dello Stato ha denunciato la piaga dei bassi salari in Italia, parlando di “sacche di salari insufficienti” che alimentano precarietà e minano la coesione sociale. È un richiamo autorevole che ci riguarda da vicino, e che ci sprona a rivendicare con più determinazione la necessità di rinnovare i contratti, rinnovarli bene e farlo presto, perché il lavoro sia davvero giusto, dignitoso e ben retribuito.

Auspichiamo che il 2025 sia finalmente l’anno delle scelte coraggiose, del rilancio vero, della centralità dei territori e delle persone.
E lo chiediamo con la forza che viene dall’unità, dalla solidarietà, dalla consapevolezza che il lavoro non è una merce, ma è vita, dignità, identità.

Buon Primo Maggio a tutte e a tutti.
Dalla parte dei lavoratori. Sempre».