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giovedì 24 Aprile 2025
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Fredy Luciani, l’artista della natura e del cosmo colora il Castello Svevo

Tra onde, tramonti, pianeti e impegno sociale, l’arte senza tempo di Fredy Luciani torna a illuminare il cuore di Termoli.

TERMOLI.Dal 3 al 18 aprile 2025, le antiche sale del Castello Svevo di Termoli accolgono nuovamente le opere di Fredy Luciani, artista instancabile, visionario e profondamente legato alla città adriatica. La mostra, che ha già attirato turisti, appassionati e curiosi, è una celebrazione della bellezza del mare, della forza della natura e di un’immaginazione che si spinge fino allo spazio siderale.

A 81 anni, Fredy Luciani continua a sorprendere per energia creativa e profondità espressiva. Originario del Gran Sasso, ma termolese d’adozione grazie al legame con la moglie, l’artista ha saputo trovare in Termoli e nel suo paesaggio marittimo una musa costante, un rifugio dell’anima e una fonte inesauribile d’ispirazione. Lo stesso Castello Svevo, dove ha già esposto una decina di volte, è diventato per lui “una seconda casa”.

“Questa location attira turisti e appassionati. Ogni anno dedico le mie opere alla natura, che amo profondamente, e al mare, che per me è libertà, pace e contemplazione”, racconta Luciani con la consueta umiltà e passione.

Un mare che è poesia e resistenza

Le tele di Fredy Luciani sono viaggi emozionali in paesaggi che sfiorano la realtà per toccare il simbolico. Le onde, i riflessi sull’acqua, le barche e i tramonti sono protagonisti di una narrazione pittorica che celebra il mare come libertà e luogo dell’anima. Ma dietro ogni pennellata c’è anche un messaggio più profondo: quello di custodire la natura, rispettarla, difenderla.

Dalla Terra alle stelle

Accanto ai paesaggi marini, emergono temi cosmici, nati dall’incontro tra Luciani e l’astronauta Umberto Guidoni. L’universo è diventato così una nuova frontiera per l’artista, che in mostra presenta due opere dedicate alla Luna e a Marte: la prima sorprende per il suo colore nero, la seconda affascina con toni violacei inconsueti, frutto delle suggestioni condivise con Guidoni.

Una pittura fisica, viva, materica

Fredy dipinge spesso con la spatola, in piedi, coinvolgendo tutto il corpo in un gesto istintivo e totale. I suoi quadri sono materici, intensi, quasi scolpiti nel colore. Ma non mancano opere più eteree, dove il pennello sfiora la tela evocando cieli, nuvole e atmosfere sospese. Ogni opera è il risultato di un equilibrio tra istinto e riflessione, forma e pensiero.

Arte e impegno sociale

Luciani non ha mai confinato l’arte ai luoghi istituzionali. Nel corso della sua carriera, ha esposto nei pescherecci, nei mercati ittici, nelle scuole e persino in cabine telefoniche, portando il linguaggio artistico tra la gente. Tra le sue installazioni più note, un cubo composto da 5.000 bottiglie di plastica per sensibilizzare sul tema dell’inquinamento ambientale. Ha collaborato con Telecom Italia in progetti contro il vandalismo urbano, dimostrando come l’arte possa educare, provocare, cambiare.

Una carriera lunga quasi settant’anni

Con una carriera che sfiora le 70 primavere, Fredy Luciani si conferma una figura di riferimento nel panorama artistico nazionale. La sua produzione è vastissima, ma ciò che colpisce è la coerenza di visione: un’arte che nasce dall’amore per il mondo e dal desiderio di migliorarlo, sempre guidata da un sguardo curioso, sensibile e rivoluzionario.

Un appuntamento da non perdere

La mostra al Castello Svevo di Termoli è molto più di un’esposizione: è un viaggio nei sentimenti, nella materia e nell’infinito. È l’occasione per incontrare un artista vero, che non ha mai smesso di cercare, interrogarsi e commuoversi davanti alla bellezza – e che sa trasmettere tutto questo a chi osserva le sue opere.

Fredy Luciani, a 81 anni, continua a emozionare, sorprendere e interrogare, lasciando un segno profondo in chi ha la fortuna di entrare nel suo mondo. E lo fa, ancora una volta, da un luogo speciale: il cuore pulsante di Termoli, il suo amato Castello Svevo.

Emanuele Bracone