X
domenica 1 Giugno 2025
Cerca

«Riaprite la statale 157 a ciclisti e motociclisti»

Chiusura della Strada Statale 157: richiesta di trasparenza e riapertura per ciclisti e motociclisti

TERMOLI. Negli ultimi anni, la Strada Statale 157, nel tratto che attraversa i comuni di Montenero di Bisaccia, Mafalda, Tavenna e Palata, è stata interdetta al transito di motociclette e biciclette. La misura, apparentemente permanente, solleva interrogativi tra cittadini, ciclisti e turisti, preoccupati per la limitazione della libera circolazione su una strada pubblica.

Bruno Irace, responsabile nazionale del settore ciclismo Opes, ha deciso di intervenire inviando una richiesta formale di accesso agli atti ad ANAS S.p.A., l’ente che gestisce la rete stradale, e alle autorità competenti. La lettera, inviata il 27 maggio 2025, chiede spiegazioni sulle ragioni della chiusura e documentazione ufficiale che ne giustifichi l’attuale interdizione.

Nella richiesta, Irace sottolinea come tale divieto penalizzi non solo gli abitanti dei comuni interessati, ma anche numerosi turisti che scelgono di esplorare il Molise in bicicletta, promuovendo un turismo ecologico e sostenibile. Senza evidenti motivazioni o condizioni di pericolo segnalate, il provvedimento appare eccessivo e potenzialmente lesivo della mobilità dei cittadini.

Attraverso il diritto di accesso agli atti garantito dalla Legge 241/1990 e dal Decreto Legislativo 33/2013, Irace chiede di ottenere copia delle ordinanze che hanno imposto la chiusura, nonché le relazioni tecniche e le perizie che ne giustificano la decisione. Inoltre, viene richiesto di conoscere la durata prevista della limitazione e i criteri tecnici che potrebbero portare a una riapertura al traffico delle categorie escluse.

La lettera è stata indirizzata non solo ad Anas, ma anche al Difensore Civico della Regione Molise, al Presidente della Regione, alla Prefettura di Campobasso e ai sindaci dei comuni coinvolti, affinché le istituzioni competenti si attivino per garantire maggiore trasparenza e, possibilmente, la revoca del divieto.

Ora resta da vedere se Anas fornirà le informazioni richieste entro i 30 giorni previsti dalla legge, chiarendo finalmente il motivo di un’interdizione che ha suscitato malcontento e proteste tra cittadini e appassionati delle due ruote.