ROMA. A quasi un anno dalla sospensione del progetto per l’avvio della Gigafactory di Termoli, la situazione dello stabilimento molisano appare sempre più critica. Con l’imminente cessazione della produzione dei motori Fire, si prospetta una drastica riduzione delle attività lavorative e delle ore impiegate, mettendo a rischio il futuro di molti lavoratori del settore.
In questo contesto, le principali sigle sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Fismic-Confsal, UglM e AqcfR hanno avanzato una richiesta di incontro urgente presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) per un confronto con Stellantis e Automotive Cells Company (ACC).
“La sospensione del progetto della Gigafactory e il calo delle produzioni destano forte preoccupazione per la tenuta occupazionale e industriale dello stabilimento di Termoli,” dichiarano i rappresentanti sindacali. “È necessario un chiarimento immediato sulle prospettive future e sulle strategie che Stellantis e ACC intendono adottare per garantire la continuità produttiva e la tutela dei lavoratori.”
La richiesta è stata indirizzata direttamente al ministro Adolfo Urso, alla sottosegretaria Fausta Bergamotto e ai principali rappresentanti del dicastero, coinvolgendo anche i dirigenti di Stellantis e ACC per una discussione trasparente e costruttiva.
L’attesa di un riscontro da parte del governo e delle aziende è carica di tensione, mentre i lavoratori e le loro famiglie attendono risposte concrete sul futuro dello stabilimento di Termoli e sull’eventuale rilancio del progetto Gigafactory.