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sabato 24 Maggio 2025
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Depositata memoria difensiva di 200 pagine su Roberti “Nessun favoritismo, solo atti nell’interesse pubblico”

CAMPOBASSO. L’atteso confronto sull’inchiesta della Dda di Campobasso che coinvolge il presidente della Giunta regionale del Molise, Francesco Roberti, è giunto, dopo il rinvio dello scorso 14 aprile.

È stata depositata oggi una corposa memoria difensiva di 200 pagine con l’obiettivo di ricostruire e interpretare le intercettazioni e dimostrare l’estraneità del presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, ai fatti contestati nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso. Il suo legale, l’avvocato Mariano Prencipe, ha ribadito la piena fiducia nell’operato della magistratura.

Il documento è stato presentato nel corso dell’interrogatorio previsto per oggi – già programmato per il mese scorso ma poi rinviato – a cui Roberti ha preso parte accompagnato dai suoi legali, gli avvocati Mariano Prencipe e Giuseppe Stellato. Nessun confronto orale con i magistrati, ma una consegna formale della memoria con cui la difesa ha cercato di fornire una lettura puntuale dei fatti e delle conversazioni intercettate, sottolineando la correttezza dell’operato del presidente.

“Non c’è mai stato alcun atto di favoritismo, né un asservimento del presidente a interessi privati”, ha dichiarato l’avvocato Prencipe al termine dell’incontro. “Ci siamo sempre mossi nell’ambito dell’interesse pubblico, e lo abbiamo dimostrato sia attraverso l’analisi delle intercettazioni – comprese alcune conversazioni non evidenziate nelle informative – sia con documenti già presenti agli atti”.

L’indagine riguarda episodi risalenti al periodo tra il 2020 e il 2022, quando Roberti ricopriva i ruoli di sindaco di Termoli, presidente della Provincia di Campobasso e membro del Consiglio generale del Cosib. L’ipotesi di reato formulata nei suoi confronti è di corruzione, in relazione a presunti benefici ottenuti in cambio della disponibilità ad agevolare alcune imprese – in particolare “Energia Pulita Srl” – nell’iter per l’ottenimento di autorizzazioni ambientali.

Al centro dell’inchiesta, quindi, presunte pressioni e favoritismi in cambio di vantaggi personali. Ma la difesa contesta con forza questa ricostruzione, affermando che tutti gli atti contestati si collocano nell’alveo delle procedure amministrative ordinarie e trasparenti.

Un capitolo della memoria è dedicato anche alla posizione della moglie di Roberti, Elvira Gasbarro, la cui attività professionale è finita sotto la lente degli inquirenti. Secondo l’ipotesi accusatoria, la donna avrebbe tratto vantaggio dalla posizione istituzionale del marito. Anche su questo aspetto i legali hanno fornito una ricostruzione dettagliata, respingendo ogni addebito: “Abbiamo chiarito – ha spiegato Prencipe – che si tratta di un rapporto di lavoro autonomo, nato indipendentemente dalla carica ricoperta da Roberti e privo di qualsiasi interferenza con le sue funzioni pubbliche”.

Il presidente della Regione Molise si dice sereno e continua a riporre fiducia nella giustizia, in attesa che la magistratura valuti la memoria difensiva presentata oggi. Ora spetta agli inquirenti esaminare i documenti e decidere se proseguire l’azione giudiziaria o archiviare la posizione del governatore.