Tratteremo, con la massima sintesi e semplicità possibile, attualità, argomenti e curiosità, legati alla nostra ed altrui sicurezza, alla prevenzione , alla conoscenza tecnica e delle normative.
Al termine dell’articolo troverete i link delle puntate precedenti.
TERMOLI. In questa “pillola” parleremo di “ Grandi eventi e sicurezza”.
In seguito alla morte di Papa Francesco e all’elezione del successore, Leone XIV, lo Stato italiano ha attivato il livello 1 di sicurezza nazionale, il massimo previsto dal protocollo. Il Consiglio dei Ministri ha affidato al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, il coordinamento delle attività e di tutte le strutture coinvolte, in particolare “le azioni necessarie per garantire l’ordinato afflusso e l’assistenza dei fedeli che raggiungeranno Roma” in occasione della “scomparsa del Santo Padre, delle sue esequie e della successiva cerimonia di intronizzazione del nuovo Pontefice”, in collaborazione con la Regione Lazio, la Prefettura di Roma, il Comune e il Commissario per il Giubileo.
Il “Centro per la gestione della sicurezza dell’evento”, istituito presso la sala operativa della Questura, ha implementato il “piano della sicurezza” con il dispiegamento di migliaia di agenti.
Il coordinamento delle operazioni all’interno del Vaticano è stato affidato al Centro di Coordinamento per la Sicurezza Vaticana, una struttura interforze che ha operato in stretta collaborazione con la Gendarmeria Vaticana, la Guardia Svizzera Pontificia e le principali forze italiane: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Aeronautica Militare.
Durante i cinque giorni di lutto per la morte del Papa, Roma e il Vaticano sono stati trasformati in una zona blindata. Dal divieto di sorvolo delle zone interessate ai meticolosi controlli effettuati ai varchi, numerose misure di sicurezza sono state attivate per proteggere fedeli, capi di Stato e personalità religiose.
Quanto ai numeri delle forze in campo il capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, ha detto che hanno operato “tremila volontari della Protezione civile, 55 squadre sanitarie, 11 postazioni mediche avanzate, potenziato il servizio di ambulanze con 52 mezzi in più, diverse migliaia di operatori delle forze dell’ordine a cui si aggiungono i vigili del fuoco”.
Un altro aspetto molto importante è stato la partecipazione contemporanea di tante autorità straniere. Sono atterrati e decollati, in poco tempo, molti voli di stato dagli scali di Fiumicino e Ciampino.
Di fronte alla marea imponente che ha dato l’ultimo saluto al pontefice, il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal ministero dell’Interno Matteo Piantedosi, ha preso spunto da quanto era stato predisposto in occasione dei funerali di Papa Giovanni Paolo II nel 2005.
Oltre ai tiratori scelti schierati sui palazzi c’erano in postazione anche “bazooka anti-drone” nell’area di piazza San Pietro per garantire la sicurezza. Si tratta di una sorta di dissuasori che, in caso di avvistamento di droni non autorizzati, riescono a inibire le onde radio guidandoli così fino a farli atterrare.
Superficie, sottosuolo e visione aerea sono le tre principali condizioni di sicurezza che la Questura di Roma ha evidenziato.
In superficie equipaggi appiedati e motorizzati hanno battuto le vie di afflusso dei fedeli in tutte le direttrici che adducono al Vaticano.
Nel sottosuolo gli equipaggi dell’Ufficio Prevenzione Generale e soccorso pubblico hanno controllato le stazioni e le banchine della metropolitana.
I droni, a completare la cornice della sicurezza, sono i fronti di nuova generazione in dotazione alla Questura che sono stati schierati, così da garantire una visuale dall’alto di supporto agli operatori impegnati in strada.
Non sono mancati, tra gli ‘elementi’ della sicurezza, quello acqueo, con la Polizia fluviale che sin dalle prime ore successive all’annuncio della scomparsa del Santo Padre è stata impegnata in un costante pattugliamento del tratto del Tevere che taglia le due sponde della città proprio a ridosso di via della Conciliazione.
Un altro importante aspetto operativo ha riguardato il trasferimento della salma di Papa Francesco verso la Basilica di Santa Maria Maggiore: anche qui il tragitto è stato protetto da agenti lungo tutto il centro storico, consentendo ai cittadini di rendere omaggio in sicurezza e ordine.
Di grandissima utilità il supporto di tremila volontari, giunti anche da Termoli e da tutto il Molise, che hanno affiancato le forze dell’ordine presidiando i varchi e assistendo, in tutte le loro esigenze, i pellegrini.
Tanti altri aspetti sono stati considerati come l’igiene pubblica, la gestione dei rifiuti i parcheggi ecc. ecc. tutto a dimostrare l’estrema complessità di gestione di questi eventi che si possono svolgere con “successo” solo con una perfetta interazione e comunicazione tra tutti gli “attori”… nessuno escluso.
Per contatti, richieste per trattare specifici argomenti nei prossimi appuntamenti, curiosità e domande, utilizzate la seguente email sicurezza.prevenzione360@gmail.com.
Aldo Ciccone (Anvvf-Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale).
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