TERMOLI. Capita davvero troppo spesso. Tratti di viabilità cittadina continuamente ‘sotto scavi’, anche quelli realizzati o asfaltati da poco. Tra fibra ottica, linee elettriche, condutture di gas e idriche, sono anni che il territorio cittadino subisce interventi continui e la circolazione ne risente, costretta a singhiozzo. Ma questa è solo una delle problematiche. C’è quella più urticante di ripristini fatti male, che lasciano traccia dei lavori.
L’ultima segnalazione ci perviene da un tecnico, Giuseppe Iorio, e riguarda la zona del cosiddetto ‘scambiatore’, ossia l’area adiacente al Crocifisso, dove è stato inaugurato da pochi mesi il parcheggio intitolato a Carlo Alberto Dalla Chiesa.
«Vicino la chiesa del Gesù crocifisso, proprio dove c’è’ stata l’inaugurazione del parcheggio, sono stati avviati da parte di Enel i lavori di posa in opera di cavidotti andando a rovinare così tutta la pavimentazione di asfalto appena fatta! Davvero un peccato, pezze di asfalto a poca distanza dall’inaugurazione».
Una segnalazione che ha meritato un approfondimento, da parte nostra, e che ha fatto emergere come siano lavori che l’Enel realizza coi fondi del Pnrr per rendere più efficiente la distribuzione elettrica in città, primo segmento di un km di un programma che ne prevede 14 in tutto il territorio.
Il disappunto del ‘segnalatore’ deriva anche dalle situazioni pregresse, come avvenuto in via Corsica.
«Basterebbe che il Comune imponesse il ripristino sull’intera sezione stradale. Nella mia esperienza professionale h imposto su altri comuni questo tramite un regolamento. Prima di concedere le necessarie autorizzazioni dovrebbero imporlo sui contratti e farsi fare delle polizze fideiussorie», suggerisce il lettore.
Oltretutto, altra verifica da noi compiuta, queste pratiche non sono di pertinenza dei Lavori pubblici e quindi si rischia di avere situazioni a ‘macchia di leopardo’, forse anche su questo versante andrebbe ottimizzato il collegamento tra Patrimonio e Ufficio tecnico, per la migliore gestione possibile dei cosiddetti ‘sottoservizi’ stradali.
Emanuele Bracone












