GUARDIALFIERA. Guardialfiera vive con grande partecipazione l’attesa del prossimo Conclave, poiché tra i nomi considerati per la successione papale vi è il cardinale Pablo Virgilio Siongco David, una figura fortemente legata alla comunità locale.
La sua recente visita nella Cattedrale di Guardialfiera, avvenuta lo scorso 9 dicembre, appena due giorni dopo la sua nomina a cardinale da parte di Papa Francesco, ha confermato il profondo legame con il territorio, dove ha ricoperto il titolo di vescovo titolare tra il 2006 e il 2015. Durante lo splendido e partecipatissimo pontificale da lui presieduto, si è respirata un’atmosfera di profonda spiritualità, in cui ha fatto da filo conduttore la celebre affermazione evangelica: “Non son venuto sulla terra per procurarmi servitori, ma per essere io il servo”, un principio che ha ispirato tutta la sua azione pastorale.
Nel corso della celebrazione, il cardinale ha riaffermato con forza il concetto di servizio e dedizione alla Chiesa, un valore che ha caratterizzato la sua missione anche nelle Filippine, dove ha assunto posizioni coraggiose contro la guerra alla droga e le violazioni dei diritti umani sotto il regime di Rodrigo Duterte.
Alla vigilia del Conclave, il sindaco di Guardialfiera, Vincenzo Tozzi, ha voluto rivolgergli dei messaggi personali, esprimendo il proprio augurio per il momento storico che sta per affrontare.
“Auguro che lo Spirito Santo vi guidi nel processo di elezione del nuovo Papa, affinché la Chiesa possa continuare a prosperare e a servire con amore e dedizione”.
Il cardinale David, vescovo di Kalookan nelle Filippine, si distingue per il suo carattere risoluto e la sua indipendenza rispetto agli ambienti della Curia romana. La sua biografia racconta di un uomo di fede che non ha mai esitato a schierarsi a favore dei più vulnerabili, a costo di mettere a rischio la propria sicurezza. Durante gli anni più duri della presidenza Duterte, ha denunciato le esecuzioni extragiudiziali, ricevendo minacce di morte per la sua fermezza nel difendere le vittime di ingiustizie.
La sua vocazione e formazione hanno radici profonde: nato il 2 marzo 1959, è stato ordinato sacerdote a 24 anni. Dopo un periodo di studi all’estero presso la Katholieke Universiteit di Lovanio e l’École Biblique de Jérusalem, è rientrato nelle Filippine, dove ha ricoperto ruoli accademici di rilievo.
Nel 2015, Papa Francesco lo ha nominato vescovo di Kalookan, e il 6 ottobre 2024 lo ha incluso tra i 21 nuovi cardinali, una scelta probabilmente dettata dal riconoscimento del suo coraggio e della sua opera a difesa della dignità umana.
Oltre al suo impegno sociale, il cardinale David ha avuto un ruolo significativo nel Sinodo sulla sinodalità, partecipando attivamente alle discussioni e contribuendo alla visione di una Chiesa più inclusiva e aperta. Ha più volte sottolineato l’importanza di superare l’autoreferenzialità ecclesiale, un principio che considera centrale per il futuro del Cristianesimo.
Riguardo all’eredità di Papa Francesco, ha espresso la speranza che il processo sinodale continui anche oltre il pontificato attuale:
“La sinodalità è oltre Francesco, perché il Sinodo è il Vaticano II. Francesco ha semplicemente preso sul serio il Vaticano II.”
Durante il pontificale del 9 dicembre, le parole e la presenza del cardinale hanno suscitato nella comunità emozioni profonde: “Sostare con lui è stato come intravedere lo stupore del Tabor”, raccontò Vincenzo Di Sabato, evocando la spiritualità di quel momento vissuto nella Cattedrale.
In uno dei passaggi più toccanti della sua omelia, David ha anche ricordato, citando Francesco Jovine, che “la speranza è un fiore che sboccia tra le rocce più dure e che può fiorire anche nelle condizioni più difficili del mondo”.
Guardialfiera, con il suo legame speciale con Pablo Virgilio David, segue con attenzione gli sviluppi del Conclave e guarda con fiducia alla possibilità che la Chiesa sia guidata da una figura che ha sempre difeso la giustizia, la dignità umana e il messaggio di Cristo.
