TERMOLI-CAMPOBASSO. Ponte del Primo Maggio di repliche e precisazioni per l’Asrem.
In merito al grave infortunio sul lavoro che ha interessato un operaio presso l’officina Atm di Termoli, attualmente ricoverato in Terapia intensiva nel nosocomio di Pescara, giungono le precisazioni dell’ASReM.
Come spiegato dalla responsabile del servizio di Emergenza-Urgenza, Adriana Ricciardi: “La chiamata in Centrale Operativa è arrivata alle ore 9.24 e riferiva di un uomo che perdeva del sangue. L’ambulanza si trovava al Pronto Soccorso e di lì è partita per recarsi sul luogo dell’evento dove è giunta dopo esattamente 9 minuti, alle ore 9:33. Purtroppo, il mezzo medicalizzato, non ha reperito il paziente poiché lo stesso era stato già trasportato autonomamente al San Timoteo. Pertanto, si ribadisce il rispetto dei tempi di intervento, così come da manuale”.
Ancora una volta, dunque, la criticità sollevata crea un allarme pubblico insensato, oltre che un danno all’immagine dell’Asrem. Per tale motivo, prima della diffusione di certe affermazioni l’Asrem invita ad una verifica delle informazioni.
Inoltre, circa la vicenda che ha interessato un paziente ricoverato presso la medicina del presidio ospedaliero Cardarelli di Campobasso, dato erroneamente per deceduto ai parenti dello stesso, la direzione strategia dell’Asrem ha avviato delle verifiche interne volte a far luce su quelli che sono gli adempimenti che devono essere posti in atto in ogni Unità Operativa. È quindi partito l’audit del Risk Manager dell’Azienda, tenendo in considerazione tutte le direttive ministeriali, mentre per lunedì 5 maggio è stata fissata una sessione dedicata per l’analisi del caso con il coinvolgimento di tutte le figure del rischio clinico.
Allo stesso tempo, il primario del reparto in questione, il prof. Gianluca Testa, ha manifestato la propria costernazione per il grave episodio, scusandosi ancora una volta con i familiari dell’uomo.
“Abbiamo piena contezza di quanto accaduto e – ha sottolineato il prof. Testa – abbiamo avviato, con i vertici aziendali, tutte le procedure necessarie al fine di identificare le cause profonde dell’evento che sembrerebbe essere classificabile come Near Miss, cioè un errore che ha la potenzialità di diventare evento avverso ma che alla fine non ha conseguenze gravi per il paziente. Tali situazioni sono ancora più meritevoli di approfondimento anche se, fortunatamente, non conducono appunto a conseguenze gravemente dannose. Da subito abbiamo rafforzato ulteriormente le già previste procedure per la corretta identificazione dei pazienti. Tale area tematica è notoriamente uno dei principali fattori di rischio clinico per il cui governo esistono numerose raccomandazioni ministeriali e la loro applicazione è attualmente oggetto delle nostre verifiche”.


