TERMOLI. I dati del Punto nascita, diffusi dal presidente della Regione Roberti, a tutela dell’ospedale di Termoli, ripresi e analizzati dal presidente del comitato San Timoteo, Nicola Felice. “In aggiunta a quanto già evidenziato dal nostro Presidente Francesco Roberti sull’andamento positivo del punto nascita dell’ospedale San Timoteo, desidero condividere, a titolo informativo, alcuni dati significativi relativi ai nati nell’ultimo triennio: anno 2022: 231 nati; anno 2023: 160 nati (il numero più basso registrato); anno 2024: 208 nati.
Per quanto riguarda l’anno in corso, dal 1° gennaio al 10 maggio 2025 sono già nati 116 bambini. Su base annua, si prospetta una stima di oltre 350 nati, un dato estremamente incoraggiante.
Questo risultato acquista ancora più valore se confrontato con lo stesso periodo del 2024, durante il quale erano nati appena 49 bambini.
Tale miglioramento è certamente legato anche al nuovo impulso dato al reparto di Ginecologia e Ostetricia, affidato dal 1° novembre 2024 al dott. Vincenzo Biondelli, vincitore di concorso. Va ricordato che per oltre 13 anni il reparto è stato diretto da responsabili facenti funzione.
Siamo fiduciosi che anche per il servizio di Emodinamica arriveranno presto risultati altrettanto positivi, grazie all’ingresso, dal 2 aprile scorso, del dott. Gianludovico Magri, anch’egli vincitore di concorso per la guida dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia del San Timoteo.
Tuttavia, restano ancora irrisolte alcune criticità legate al tavolo tecnico interministeriale di Roma, in particolare la rinnovata richiesta di chiusura di un Punto nascite e una Emodinamica dall’attuale rete ospedaliera. Sarebbe una vera iattura!
Richieste che continueranno finché la Regione Molise non otterrà dal Governo centrale, con un provvedimento legislativo, le necessarie deroghe al famigerato Decreto Balduzzi.
Per raggiungere questo importante obiettivo è fondamentale l’impegno congiunto di tutti: a partire dalla nostra delegazione parlamentare, che deve poter contare sul pieno sostegno da parte di tutte le forze politiche, senza distinzione di colore e appartenenza, di associazioni di categoria, comitati civici e semplici cittadini.
È importante ricordare, infine, che nessuna forza politica o sociale, sindacati compresi, può ritenersi esente da responsabilità rispetto alla situazione attuale del nostro sistema sanitario regionale, che come è noto a tutti è in regime di commissariamento da 16 anni, periodo in cui si sono succeduti governi locali e nazionali di centrosinistra e centrodestra.
A buon intenditor, poche parole! “