TERMOLI. Piazza Sant’Antonio, per Termoli simbolo e luogo di raduno dei trionfi sportivi, oggi, in attesa della sua ristrutturazione, è orfana di festeggiamenti. Non si vedono bandiere sventolare al ritmo di cori da stadio. La piazza è muta ma la delusione rimbomba in un eco di incredulità per il risultato inatteso.
L’ inter, unica squadra a rappresentare il tricolore italiano nella massima competizione calcistica europea, esce completamente annientata, annichilita da un 5-0 che, oltre a fare male come risultato sportivo, mette in evidenza quanto il calcio italiano oggi sia povero di risultati in campo internazionale.
Le poche persone in giro con la divisa nerazzurro non vogliono lasciare commenti.
Partiamo dall’inizio: Ore 21:00, sale il brivido dell’attesa. I Linkin Park aprono il concerto dell’evento calcistico più atteso dalle tifoserie.
Non solo calcio ma anche spettacolo. Si percepisce l’euforia dello stadio e sale l’adrenalina tra i 22 titolari. Cresce anche la tensione negli spogliatoi e nel frattempo lo spettacolo sul rettangolo verde carica il pubblico presente, circa 75.000 le persone presenti allo stadio Fußball Arena München, nel quale i nerazzurri hanno battuto in questa stagione il Bayern Monaco nei quarti di finale.
Il trofeo viene portato sul campo dai due ambasciatori, Zanetti e Pastore, mentre Caressa e Bergomi in Italia, con la loro telecronaca, riscaldano i cuori dei tifosi di fede interista.
Al dodicesimo segna l’ex dell Inter, Hakimi, che nonostante il risultato sembra non esultare. Al ventesimo, il secondo goal del PSG ma nel frattempo i nerazzurri riprendono terreno.
È una partita in cui l’equilibrio sembra rompersi troppo presto per essere una finale. Purtroppo, nonostante i timidi tentativi dell’Inter di riprendere in mano le sorti dell’incontro, il PSG sembra mantenere il controllo del gioco andando ripetutamente vicino alla porta.
Il primo tempo termina a volti scuri ma l’intervallo servirà ad Inzaghi a motivare i propri giocatori a mettere tutte le energie in campo per recuperare la partita e non dare fine al sogno.
Al sessantacinquesimo scende la rassegnazione: il PSG segna il terzo goal della finale.
Lo stadio si inizia a svuotare, non parla più nessuno.
Anche il quarto pallone arriva in rete e segna definitivamente la fine della gara.
Ultimo, il quinto, l’epilogo peggiore per una squadra piena di ambizioni.
Non c’è stata partita.
Angelica Silvestri