CAMPOBASSO. Nel corso delle ultime settimane, il lavoro svolto dal personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Campobasso ha consentito l’adozione, da parte del Questore, di 36 misure di prevenzione nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di condotte illecite.
L’analisi delle segnalazioni pervenute dalle articolazioni operative impegnate sul territorio nell’azione di contrasto ai reati, e l’approfondimento di situazioni e comportamenti che hanno destato un particolare allarme sociale, ha portato all’emissione di 18 fogli di via obbligatori con divieto di fare ritorno in vari comuni della provincia. Tali provvedimenti sono stati adottati nei confronti di altrettante persone con pregiudizi penali e di polizia, la cui presenza è stata riscontrata senza giustificato motivo in località della provincia distanti dalla propria residenza e comunque ritenute capaci di recare offesa al patrimonio oppure di attuare turbative alla sicurezza pubblica.
Sono stati adottati anche 6 avvisi orali nei confronti di soggetti con connotazione di progressione criminale, consistenti nell’intimazione a cambiare condotta, pena l’irrogazione di misure più severe, tra cui soprattutto quella della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, per la quale sono state avanzate, nell’ultimo periodo, 2 proposte di applicazione e 1 proposta di aggravamento per un soggetto già destinatario di tale misura.
Tra le misure adottate per prevenire e reprimere le attività delittuose attuate nei centri abitati, ed in particolare nel centro storico del capoluogo in circostanze legate alla “movida” del fine settimana, sono stati emessi 5 D.A.C.ur., provvedimenti destinati a vietare l’accesso a determinati esercizi pubblici e lo stazionamento in aree adiacenti per un periodo di tempo prestabilito.
Infine, nei confronti di soggetti denunciati o condannati per reati specifici, come spaccio di droga, possesso di armi, reati contro il patrimonio o la persona, o per incidenti di piazza, sono stati emessi 5 Daspo “fuori contesto”, con cui viene impedito l’accesso alle manifestazioni sportive a coloro che abbiano commesso tali reati, anche se non legati direttamente allo sport.