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venerdì 16 Maggio 2025
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Fuori porta: l’angolo di storia dove il borgo respirava

GUGLIONESI. C’era una volta un angolo di Guglionesi che tutti chiamavano semplicemente “fuori porta”. Un nome semplice, ma ricco di significato: indicava il limite del borgo, il punto in cui il paese finiva, dove le porte della città lasciavano spazio all’aperto, alla vita contadina, ai ritorni e alle partenze.

Nella foto d’epoca che ci è arrivata fino a oggi, scattata probabilmente tra gli anni ’20 e ’40, si respira una quiete difficile da immaginare nel presente. Uomini con il cappello e le mani dietro la schiena, gruppetti che si fermano a parlare, bambini che osservano, donne che camminano con passo composto. Nessuna macchina, nessuna insegna, solo case in pietra, scalinate e l’ombra rassicurante della cupola di una chiesa.

Oggi quel luogo esiste ancora, ma ha un volto moderno. L’asfalto ha preso il posto della terra battuta, i fili della corrente sono scomparsi nel sottosuolo, e dove un tempo si parlava sottovoce sotto i balconi, ora passano auto e motorini. Eppure, se ci si ferma un attimo a guardare, la struttura è la stessa, come se il paese avesse deciso di cambiare vestito ma non anima.

Lì ci si incontrava. Chi veniva dal campo, chi dal centro, tutti si fermavano un po’ prima di rientrare. Era un luogo di passaggio, sì, ma anche di incontro.

Guglionesi oggi è cambiata, come è giusto che sia. Ma grazie a queste immagini, la memoria resta viva, e ci ricorda che il progresso ha senso solo se sa custodire le sue radici.

Alberta Zulli