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martedì 3 Giugno 2025
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I “cento passi” all’istituto ‘Majorana’ con Giovanni Impastato: il fratello di Peppino, ucciso dalla mafia

TERMOLI. L’incontro del 17 maggio all’istituto “E. Majorana” di Termoli ha toccato il cuore e la coscienza degli studenti, grazie alle parole autentiche e appassionate di Giovanni Impastato.

A lui, fratello di Peppino e testimone instancabile di legalità e resistenza civile, va il merito di portare avanti una battaglia che non si è mai fermata: quella contro l’omertà, l’indifferenza e il potere criminale che uccide i sogni.

Con lui, sul palco, anche la dirigente Scolastica professoressa Maria Maddalena Chimisso e il criminologo Vincenzo Musacchio, che con coraggio e rigore scientifico ha denunciato le dinamiche mafiose e le sue metamorfosi moderne.

Il progetto ha l’obiettivo di fare “memoria attiva”, ossia di ricordare, raccontare e costruire futuro; fare esperienza pratica e di ricerca su temi inerenti valori fondamentali riguardanti l’impegno civile, il rispetto della dignità e dei diritti umani, la legalità democratica, la tutela e l’educazione dei minori, il diritto al lavoro, l’informazione e la formazione di cittadini consapevoli, attraverso gli strumenti dell’incontro e del dialogo.

L’intero progetto è a cura di Laura Margherita Di Marco, promosso dalla Compagnia dei Merli Bianchi e dalle associazioni del territorio abruzzese coinvolte. Insieme hanno reso quell’aula magna un vero presidio di resistenza culturale.

Nel nome di Peppino, di quella radio libera che dava voce ai senza voce, di quei “cento passi” che segnano ancora oggi il cammino verso la giustizia, il progetto “I Fiori della Memoria” continua a far germogliare coscienze, tra Abruzzo e Molise, tra giovani studenti e cittadini di ogni età.

Perché la memoria non è un ricordo da custodire, ma un seme da piantare.

Come diceva Peppino:
«La mafia è una montagna di merda.»

E noi, da questa parte della montagna, continuiamo a camminare. Insieme.

Michele Trombetta