CAMPOMARINO. Il paesaggio costiero di Campomarino, oggi rinomato per le sue spiagge dorate e la tranquillità del borgo, durante la Seconda Guerra Mondiale fu teatro di un’intensa attività aerea. L’importanza strategica del basso Molise, e in particolare della sua fascia costiera, non sfuggì alle forze alleate che, dopo lo sbarco in Sicilia e la risalita della penisola, individuarono in questa zona un’area ideale per la costruzione di campi d’aviazione.
La presenza di terreni pianeggianti e la relativa vicinanza al fronte in avanzamento resero Campomarino un sito cruciale per le operazioni aeree alleate. Qui gli alleati costruirono, in tempi relativamente brevi, diversi aeroporti, Questi campi di volo erano piste in terra battuta, su cui furono posate griglie metalliche,le grelle, capaci di ospitare medi bombardieri e caccia.
Questi aeroporti di Campomarino offrirono supporto alle truppe di terra fornendo copertura aerea, il loro obiettivo fu quello di colpire le linee nemiche e postazioni strategiche per favorire l’avanzemento delle truppe di terra e demolire la capacità delle forze dell’asse a guerreggiare . I velivoli decollavano quotidianamente per monitorare i movimenti delle truppe tedesche e raccogliere informazioni cruciali per la pianificazione delle operazioni.
La presenza dei campi di volo trasformò radicalmente la vita degli abitanti di Campomarino. Se da un lato portò con sé il rumore assordante dei motori, dall’altro rappresentò anche un contatto diretto con le forze di liberazione. Molti campomarinesi ebbero l’occasione di interagire con i piloti e il personale di terra alleato, creando legami umani in un contesto di guerra.
Oggi, a distanza di decenni, le tracce tangibili di quei campi di volo sono in gran parte scomparse, inghiottite dal tempo e dallo sviluppo del territorio. Tuttavia, la memoria di quel periodo è rimasta viva nel racconto degli anziani e nelle fotografie d’epoca.
I campi di volo di Campomarino durante la Seconda Guerra Mondiale rappresentano un capitolo importante della storia locale e nazionale. Conservare la memoria di questi luoghi e degli eventi che li hanno segnati è un modo per onorare il passato e comprendere appieno il presente.
Per ricordare gli ottant’anni della fine del secondo conflitto mondiale oggi 6 maggio giungeranno a Campomarino i figli dei piloti provenienti da diverse nazioni. Avranno la possibilità di visitare la mostra allestita con opere realizzate da artisti come Nino Barone, Renato Marini, Sara Pellegrini, Elio Cavone
Visiteranno il campo di aviazione di Ramitelli e quello di Nuova e su quest’ultimo parteciperanno allo svelamento di una stele commemorativa a ricordo delle unità transitate.
Margherita Recchia

