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domenica 1 Giugno 2025
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Stellantis Termoli: la crisi dello stabilimento e lo stato di agitazione Usb

TERMOLI. Nel cuore industriale di Termoli, lo stabilimento Stellantis affronta una crisi senza precedenti. La dismissione della produzione meccanica procede senza nuove prospettive concrete, suscitando preoccupazione tra i lavoratori e i sindacati.

Fine produzione motore 8/16 valvole

Dopo la delocalizzazione delle produzioni dei cambi—che garantivano circa 900 posti di lavoro—Stellantis chiude anche la produzione del motore 8/16 valvole, coinvolgendo circa 600 lavoratori su un totale di 1.800 ancora attivi nello stabilimento. La decisione lascia incertezza sulle prospettive future, mentre l’azienda già annuncia l’avvio della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) dal 3 al 7 giugno, che colpirà anche chi opera sulla linea dei motori GSE.

Contratti di solidarietà e incentivi all’esodo

Attualmente, lo stabilimento usufruisce dei Contratti di solidarietà per gestire gli esuberi, che ammontano a circa 800 unità. Nel mese scorso, un nuovo accordo sindacale ha stabilito ulteriori incentivi all’esodo per 200 lavoratori su base volontaria, proseguendo così la riduzione del personale.

Gigafactory: ancora in sospeso

La tanto annunciata Gigafactory, che avrebbe dovuto portare nuova occupazione e rilanciare la produzione, rimane un progetto senza sviluppi concreti. L’Unione Sindacale di Base (USB) critica il Governo, la Regione e gli altri sindacati per aver trascurato la difesa delle produzioni meccaniche senza garanzie effettive sull’avvio del nuovo stabilimento.

Proposte per il rilancio dello stabilimento

Di fronte alla graduale dismissione dello stabilimento, USB propone:

  • Mantenere le produzioni meccaniche esistenti e recuperare quelle già delocalizzate.
  • Garantire ammortizzatori sociali che coprano il 100% del salario dei lavoratori.
  • Introdurre una riduzione dell’orario lavorativo senza perdita di salario.
  • Porre fine agli incentivi all’esodo per preservare l’occupazione.

Mobilitazione e stato di agitazione

USB ritiene che solo una mobilitazione collettiva—coinvolgendo lavoratori, sindaci e popolazione—potrà evitare il declino dello stabilimento Stellantis di Termoli, che rappresenta una risorsa strategica per l’economia del territorio.

Il sindacato ha quindi dichiarato lo stato di agitazione in tutto il sito produttivo, chiedendo un intervento immediato da parte del nuovo CEO di Stellantis, Antonio Filosa, per invertire la rotta e salvaguardare l’occupazione.