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giovedì 19 Giugno 2025
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«Buon vento, Capitano», Pietro Sicignano lascia il Termoli calcio 1920

Filippo Cantore

TERMOLI. Tre anni di battaglie. Tre stagioni di lotte vere, di sudore, di silenzi carichi di significato. Da ieri, Pietro Sicignano – il nostro Capitano – ci ha salutati. Ha salutato noi tifosi, ha salutato questa città che, come lui stesso ha voluto sottolineare, gli ha voluto bene. E l’affetto è stato ricambiato, tutto, fino all’ultima goccia. Ottanta volte con la fascia al braccio. Ottanta volte guida silenziosa ma presente. Pietro ha indossato con orgoglio la casacca giallorossa a partire dalla stagione 2022/2023. Mai sopra le righe, mai una parola fuori posto. In campo, bastava uno sguardo per farsi capire. Un capitano vero. Quelli che parlano poco e fanno tanto. L’ultima stagione è stata la più dura. Il fisico ha chiesto il conto, gli infortuni sono stati tanti. Ma Pietro non ha mai mollato. Anche da fermo, anche lontano dal terreno di gioco, era lì, a bordo campo, a incitare i compagni, a guidare, a credere. Non si è mai staccato dal timone, come ogni buon comandante fa con la propria nave. Purtroppo, il calcio – come la vita – a volte dà, altre volte toglie. E se oggi Pietro non rientra nei piani tecnici del nuovo corso del Termoli Calcio, è solo per scelta sportiva. Lui, da uomo e atleta esemplare, ha accettato la decisione con la dignità di chi sa cosa vuol dire fare parte di un progetto.

Dal 30 giugno sarà libero di cercare una nuova squadra, ma sappia, dovunque andrà, che qui – a Termoli – avrà sempre chi lo seguirà e lo tiferà. E come potremmo dimenticarlo? Come potremmo non ricordare quel gesto che vale più di mille parole: quando, nei mesi difficili del 2024, con la vecchia società allo sbando e i compagni svincolati in massa, molti se ne andarono senza voltarsi indietro. Pietro no. Pietro restò. Rimase.

Il Capitano fu l’ultimo a lasciare la nave… anzi, non la lasciò affatto. E fece bene. Perché insieme a chi scelse di restare, riuscì a portare il Termoli a riva. In salvo. In piedi. Caro Pietro, per tutto questo – e per molto di più – tu avrai sempre un posto nel cuore di questa città. Chi ha lottato, chi ha sudato, chi ha rispettato questa maglia e questi colori, merita solo una parola: Grazie. Ti auguriamo ogni bene, a te e alla tua splendida famiglia. Il calcio, sì, conta. Ma per noi contano ancora di più le virtù di un uomo. Il rispetto. Il cuore. Il modo in cui si resta Capitano anche quando non si gioca più. Buona vita, Pietro. E come diciamo noi, gente di mare: Buon vento, Capitano.

Michele Trombetta