TERMOLI. L’esempio di quanto avvenuto sulle panchine ‘durate’ poco’, come per i vasi sul Corso Nazionale, prima che i vandali agissero a deturpare gli arredi urbani, è sintomo di un disagio esistenziale diffuso, che arreca danni al patrimonio comunale.
E proprio sulla scorta del rapido intervenuto avvenuto nel parco comunale, sulle panchine tecnologiche immediatamente ripulite, l’assessore ai Lavori pubblici, Enrico Miele, spiega cosa sia stato costretto a fare, per così dire: «Siamo stati costretti ad istituire preso il settore lavori pubblici una sorta di sezione antivandalismo, per intervenire in breve tempo. Riteniamo che si debba rispondere subito, poiché degrado attira degrado, invece un’azione tempestiva funge da monito, poiché significa che siamo presenti e potremmo anche risalire facilmente agli autori.
Ma è un lavoro dispendioso, perdiamo energie, tempo e soldi. Non possiamo certamente mettere telecamere su ogni arredo o in ogni angolo della Città. Qui c’è una emergenza educativa, chiediamo pertanto ai genitori di aiutarci, di parlare con i figli, di sensibilizzarli. Le loro firme vandaliche rappresentano una richiesta di essere riconosciuti, forse non sono visti dalle figure di riferimento, hanno un vuoto emotivo dentro. Ascoltiamoli, educhiamo i figlioli al bello, alla custodia delle cose pubbliche. Le panchine tecnologiche installate e che continueremo a mettere servono soprattutto a loro per ricaricare ad esempio i cellulari. Non perdiamo questa sfida epocale. Se ognuno farà la propria parte la vinceremo».