TERMOLI. Goccia dopo goccia, si scava la roccia: varrà anche per il decoro urbano? Lo speriamo… Nella nostra ormai quotidiana battaglia, percorriamo via Dante, in quei manufatti che sono inseriti nel percorso a lato della ferrovia, opportunamente riqualificati. Cosa troviamo? Scritte sui muri e immondizia abbandonata, in pieno centro e in un luogo di notevole passaggio.
Sappiamo che è stata istituita la squadra anti-vandalismo, ma non si può solo rincorrere e porre rimedio.
Uno degli innumerevoli esempi che ci inducono a suggerire e promuovere un diverso approccio nella tutela dell’immagine della città, poiché il decoro urbano si declina come dovere civico e diritto collettivo.
Nel cuore delle nostre città, il decoro urbano non è solo una questione estetica: è un indicatore tangibile della qualità della vita, del rispetto reciproco e della coesione sociale. Eppure, troppo spesso, ci troviamo di fronte a muri imbrattati, rifiuti abbandonati, arredi urbani danneggiati e spazi pubblici trascurati. È in questo contesto che emerge l’urgenza di un regolamento efficace e condiviso sul decoro urbano.
Il quadro normativo nazionale
Il riferimento legislativo principale in materia è il Decreto-Legge 20 febbraio 2017, n. 14, convertito con modificazioni dalla Legge 18 aprile 2017, n. 48, noto come Decreto sulla sicurezza delle città. Questo provvedimento ha introdotto il concetto di sicurezza urbana come bene pubblico da tutelare anche attraverso il decoro e la vivibilità degli spazi.
L’articolo 8 del decreto modifica il Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000), attribuendo ai sindaci il potere di adottare ordinanze urgenti per contrastare situazioni di degrado, incuria e pregiudizio al decoro urbano. Inoltre, consente ai Comuni di adottare regolamenti specifici per disciplinare comportamenti lesivi del decoro, come l’abbandono di rifiuti, l’imbrattamento di muri o l’occupazione abusiva di spazi pubblici.
Il ruolo dei Comuni e dei cittadini
Molti Comuni italiani hanno già adottato regolamenti locali che definiscono in modo puntuale le norme di comportamento negli spazi pubblici. Questi regolamenti si applicano sia al patrimonio pubblico (strade, piazze, edifici, monumenti) sia a quello privato visibile dalla pubblica via, promuovendo una cultura del rispetto e della responsabilità condivisa.
Ma la normativa, da sola, non basta. Serve un cambio di mentalità. Il decoro urbano non può essere affidato solo alle istituzioni: è una responsabilità collettiva. Ogni cittadino, con i propri gesti quotidiani, contribuisce a costruire (o a distruggere) l’identità visiva e culturale della propria città.
Perché serve un regolamento sul decoro urbano
Un regolamento chiaro e applicabile consente di:
- – Prevenire il degrado attraverso sanzioni e interventi tempestivi;
- – Promuovere la partecipazione civica, coinvolgendo scuole, associazioni e residenti;
- – Valorizzare il patrimonio urbano, anche in chiave turistica e culturale;
- – Rafforzare la sicurezza percepita, migliorando la qualità della vita.
In definitiva, il decoro urbano è un bene comune. Difenderlo significa difendere la nostra storia, la nostra dignità e il nostro futuro.