TERMOLI. Sono i ragazzi della 5^ F del liceo scientifico Alfano di Termoli. Rappresentano un po’ il simbolo di questa generazione di maturandi, li accompagniamo sin dalla vigilia delle notti prima dell’esame, perché ne abbiamo pubblicato una lettera a loro indirizzata.
Per questo, col fil-rouge della rappresentante, quale migliore occasione per testare con loro l’umore dopo la prima prova scritta, quella d’italiano, forse la più temuta, per l’esame di stato 2025. Intanto, prologo adrenalinico, quello di ieri sera, quando le quinte si sono riunite proprio davanti alla scuola, in tarda serata. Il piglio è quello della generazione combattiva e vincente.
Le voci degli studenti del liceo Alfano: “Rispetto, legalità e memoria. È così che ci giochiamo il futuro”.
All’uscita dal Liceo Alfano di Termoli, gli occhi sono ancora lucidi di concentrazione, ma sui volti si intravedono i primi sorrisi di sollievo. La prima prova scritta dell’Esame di Stato 2025 è andata, e per i maturandi è tempo di tirare il fiato – almeno fino a domani, quando li attende la seconda prova.
Simona Lombardi, tra le prime a uscire, racconta la sua scelta con decisione:
«Ho scelto la traccia B2, quella sul rispetto. Mi ha colpita perché trattava un valore fondamentale per la società e per la vita in generale. Credo sia andata bene: ho parlato anche del passato, cercando di mostrare come il rispetto sia un pilastro su cui costruire la convivenza civile».
Ora si guarda avanti: «Ci prepariamo per la prova di domani e poi per l’orale. Fortunatamente siamo tra gli ultimi della lista, quindi abbiamo un po’ più di tempo per vedere come andrà agli altri. Per matematica… ci affidiamo alla speranza e a ciò che abbiamo imparato».
Come si vive la notte prima degli esami? «È stata bellissima. Tutti fuori dal liceo, a festeggiare insieme con le altre quinte. Un ultimo momento da condividere, tutti uniti».
Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Simone, che confessa di aver impiegato tutto il tempo a disposizione, ma con soddisfazione:
«Pensavo di consegnare prima, invece ho scritto fino all’ultimo. Ho scelto anche io la B2, all’inizio volevo puntare sulla C, ma i temi di attualità non mi convincevano. Il rispetto è un tema molto attuale. Per noi giovani è centrale, perché dalla mancanza di rispetto nascono molte derive: dalla violenza sulle donne al razzismo, fino alla sfiducia verso le istituzioni e la criminalità organizzata».
Per Antonio il rispetto va insegnato fin da piccoli: «Deve essere un valore trasmesso già dalla scuola materna e ricordato ogni giorno. Sono fiducioso, ora pensiamo alle prossime prove».
C’è chi ha invece optato per la traccia C1, come Michele D’Arcangelo, che ha scelto di scrivere a partire da una riflessione di Paolo Borsellino sul ruolo dei giovani nella lotta alla mafia:
«Ho sentito mia quella traccia. Le mafie non sono solo quelle classiche come la ’ndrangheta o Cosa Nostra. Esistono anche dinamiche più sottili, più quotidiane, in cui le persone si ritrovano a dipendere da sistemi di potere che non scelgono. È un tema importante, su cui noi giovani dovremmo essere molto più coinvolti».
Per Michele, l’educazione civica ha un ruolo centrale: «Non basta solo l’educazione civica o politica, servono anche esempi, come quelli di Borsellino, Falcone, ma anche dei collaboratori di giustizia. Le loro vite sono lezioni che parlano non solo di antimafia, ma di scelte e coraggio».
Il futuro? «Spero di iscrivermi a Ingegneria Informatica. Credo che rappresenti una chiave per il futuro della società, e poi mi appassiona davvero».
Scelta identica anche per Francesco Greco, che ha impiegato quasi tutte le ore disponibili per consegnare il tema:
«Ho scelto la C1 perché mi sembrava la più accessibile e anche la più vicina a noi giovani. Ricollegarsi alle parole di Borsellino ci ha permesso di riflettere su cosa possiamo fare oggi per costruire una società migliore. Penso sia andata bene e sono fiducioso anche per matematica. Domani ci proviamo!».
Rispetto, impegno civile, legalità: sono questi i temi scelti dalla maggior parte dei maturandi dell’Alfano, a testimonianza di una generazione che, nonostante le difficoltà, vuole prendere posizione e guardare al futuro con consapevolezza. Le prove continuano, ma la maturità – almeno quella interiore – sembra già cominciata.
Emanuele Bracone