La Trachemys scripta, nota comunemente come tartaruga dalle orecchie rosse, è una specie originaria del Nord America introdotta in Europa – e in particolare in Italia – a partire dagli anni ’90, prevalentemente tramite il commercio di animali esotici da compagnia. Oggi è considerata una delle 100 specie invasive più dannose al mondo secondo la IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).
Perché è un problema?
Questa specie si adatta con estrema facilità agli ambienti umidi e lacustri italiani e si riproduce rapidamente, a scapito delle specie autoctone di testuggini, come la Emys orbicularis (testuggine palustre europea), che rischia l’estinzione a causa della competizione per cibo, spazi e risorse.
Non solo: la Trachemys scripta è anche portatrice di agenti patogeni per l’uomo (zoonosi), come la Salmonella, e può rappresentare un rischio sanitario soprattutto per bambini e persone immunodepresse.
Una presenza massiccia anche a Termoli
Nel laghetto del Parco Girolamo La Penna di Termoli sono stati censiti circa 200 esemplari di Trachemys scripta. Questo numero, del tutto anomalo, è il frutto di abbandoni illegali da parte di cittadini che, non potendo più gestirle come animali domestici, le hanno rilasciate nell’ambiente, contribuendo così alla proliferazione incontrollata della specie.
L’intervento di Federico Riccò e dell’azienda “La Casa di Tarta”
Per contrastare questo fenomeno e tutelare la biodiversità locale, è intervenuta l’Azienda Agricola Riccò di Mirandola (MO), nota come “La Casa di Tarta”, autorizzata dalla Regione Emilia-Romagna al confinamento della specie Trachemys scripta.
Su richiesta dell’amministrazione comunale, in particolare dell’assessore all’Ambiente, Silvana Ciciola, Federico Riccò, responsabile dell’azienda, ha avviato un’operazione di cattura, raccolta e trasferimento controllato degli esemplari presenti a Termoli. Le tartarughe vengono rimosse dal laghetto e trasferite in strutture specializzate, dove vengono confinate e monitorate nel rispetto delle normative vigenti.
Cos’è il “confinamento”?
Il confinamento è una misura prevista dalla normativa europea e italiana per le specie invasive aliene. Consiste nel mantenere l’animale in un ambiente chiuso e controllato, dove non può nuocere alla fauna autoctona né essere rilasciato in natura. Solo aziende come “La Casa di Tarta”, che possiedono i requisiti di legge e le autorizzazioni regionali, possono gestire queste operazioni.
Diritti, doveri e divieti per i cittadini
Possedere o abbandonare una Trachemys scripta è vietato dalla legge. Ecco i principali obblighi e divieti:
Obblighi:
- Denuncia del possesso: chi possiede una Trachemys scripta deve denunciarne la presenza alle autorità competenti (Carabinieri Forestali, ISPRA).
- Conferimento a centri autorizzati: l’animale deve essere affidato a strutture certificate come “La Casa di Tarta”.
Divieti:
- Divieto di allevamento: non è consentito allevare Trachemys scripta a scopo amatoriale o commerciale.
- Divieto di vendita, acquisto e scambio.
- Divieto di trasporto senza autorizzazione.
- Divieto di favorire la riproduzione della specie.
- Divieto assoluto di rilascio nell’ambiente naturale.
- Divieto di introduzione nel territorio nazionale (per esemplari provenienti dall’estero).
Chi viola queste norme può incorrere in sanzioni amministrative e penali.
Il ruolo de “La Casa di Tarta”
L’azienda agricola Riccò svolge un ruolo fondamentale nel contenimento della specie, affiancando il lavoro delle autorità pubbliche. Le sue attività comprendono:
- Cattura in sicurezza degli esemplari nei laghi e bacini pubblici;
- Trasporto autorizzato secondo normative CITES e ISPRA;
- Confinamento e gestione della specie in ambienti controllati;
- Educazione ambientale, con attività di informazione e sensibilizzazione rivolte a scuole, enti locali e cittadini.
Cosa fare se trovi una Trachemys scripta?
Se noti la presenza di queste tartarughe in un ambiente naturale o semi-naturale, non toccarle e non rilasciarle altrove. Segnala subito il caso a:
- Le autorità locali (Comune, Polizia Locale, Carabinieri Forestali)
- Oppure contatta direttamente “La Casa di Tarta”, che interviene con personale qualificato.
Educare per prevenire
L’unico modo per contrastare efficacemente il problema delle specie aliene invasive è l’educazione ambientale: sapere cosa non fare, conoscere le alternative legali e responsabili per la gestione degli animali esotici, ed evitare comportamenti dannosi per l’ambiente e per la salute pubblica.
Michele Trombetta








